[Community] [cc-it] Segnalazione: "Come utilizzare una licenza Creative Commons e guadagnare dalla libera circolazione della propria opera?"

Vincenzo Marabita / MP3ITALY.com webmaster a mp3italy.com
Lun 14 Lug 2008 21:24:15 CEST



Il 14-07-2008 20:57, Davide d'Atri ha scritto:
> Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi a tutti' o 'Rispondi alla lista'; 
> con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore del messaggio.
> -------------------------------------------------------------------
>   
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> sicuramente Simone ne faceva un discorso prevalentemente giuridico. 
> Non metto bocca non essendo un avvocato.
> Per quanto riguarda come gestiamo i rapporti con i nostri artisti a 
> beatpick non penso sia cosi interessante oltre quello che già detto. 
> Ne possiamo però parlare meglio se volete.
>
> Cerco solo di rispondere a questa tua idea che generale della "musica 
> libera". é un'idea molto vaga e per certi versi anche vecchia. ripeto 
> è dal 98 con vitaminic che un artista può liberamente uplodare e far 
> scaricare la propria musica gratis. 

volevo solo precisare che Vitaminic nasce a fine 1999/inizi 2000

in Italia nel 1998/1999 i primi ad aprire una nuova strada alla musica 
sul web siamo stati noi di MP3ITALY.com...



ciao a tutti!
V.


> é dal 1948 (non ricordo esattamente) che il codice civile italiano 
> dice che un artista non iscritto siae può liberamente diffondere in 
> esercizi pubblici e privati senza che l'esercente debba pagare la siae 
> (naturalemente l'esercente deve solo mettere musica non protetta siae).
> è dal 2002 che il creative commons mette a disposizione strumenti 
> efficaci per la diffusione più o meno libera. é da qualche anno che 
> qualsiasi persona può creare senza troppi sforzi un database di musica 
> libera (esistono vari csm ready-to-go.. ti invito anzi a farne uno 
> così ti accorgi dei costi di gestione dell' "intermediazione"...)
>
> Il nocciolo della vicenda è però che da una parte gli artisti hanno 
> molte più possibilità, dall'altra hanno difficoltà ad emergere come 
> sempre e a guadagnare... troppa musica in giro... e quindi fondamente 
> dare loro strumenti che ne possano facilitare la carriera e questi 
> strumenti devono essere diversi a seconda del segmento di mercato in 
> cui è presente l'artista (musica di nicchia, mainstream, emergente, 
> professionista, star...). Questi strumenti che tu lo voglia o no sono 
> forniti da "intermediari". che essi siano tecnologici, esperti, 
> professionisti, artisti loro stessi (o se preferisci chiamali in altro 
> modo...). questi intermediari sono la linfa vitale della competizione 
> alle società di collezione di compensi e alle major in quanto 
> aggregano artisti indipendenti e magari sconosciuti e li fanno 
> diventare per la prima volta quasi "potenti".  il 99% degli artisti 
> indipendenti si rivolgono a questi (da myspace all'etichetta 
> discografica sotto casa). I restanti tengono la musica nel cassetto. 
> che poi molti "intermediari" siano scorretti o che molti business 
> model non ci piacciono..beh.. su quello sono d'accordo.. ma dire che 
> l'artista indipendente può fare tutta una serie di cose da solo 
> attraverso la libera diffusione della musica è fuorviante. Diciamo che 
> siamo andati forse già un pò avanti.... erano argomenti di qualche 
> anno fa...
> un abbraccio,
> Davide
>
>
>
>
>
> 2008/7/14 Nicola A. Grossi <nag a area01.org <mailto:nag a area01.org>>:
>
>     Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi a
>     tutti' o 'Rispondi alla lista';
>     con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore
>     del messaggio.
>     -------------------------------------------------------------------
>     Davide d'Atri ha scritto:
>
>     > io suggerisco di lasciar perdere per un attimo il significato
>     > giuridico della parola "intermediario". Non penso che sia così
>     > rilevante a i fini della discussione.
>
>
>     Simone ha posto la domanda sugli intermediari dal punto di vista
>     giuridico.
>     Io stesso, riferendomi all'"intermediario," ho sempre fatto
>     riferimento
>     ad un soggetto giuridico (intermediario ex 180 LdA o comunque soggetto
>     che ha in gestione diritti altrui).
>     La stessa CC si riferisce all'intermediario come al rappresentante
>     legale.
>     Se però vogliamo cambiare discussione e parlare di altre figure,
>     benissimo.
>     Ma non chiamiamole intermediari, altrimenti creiamo equivoci.
>
>
>     > Ipotizziamo che per intermediari siano si chi detiene i diritti
>     > altrui, sia chi provvede a offrire tecnologia. Non cambia molto in
>     > effetti. Da una parte si usa la propria esperienza discografica,
>     > dall'altra la propria esperienza tecnologia (in realtà spesso
>     servono
>     > entrambe per avere successo).
>
>     Beh, anche al macellaio serve esperienza per tagliare bene la
>     carne, ma
>     non si può paragonarlo al chirurgo, perché sono due figure
>     diverse. :-)
>     Non capisco l'esigenza di chiamare allo stesso modo due figure
>     diverse.
>     Parliamo di fornitore di servizi?
>
>
>     > In effetti il mio discorso è semplicemente che ogni società
>     propone il
>     > mix di tecnologia ed esperienza nella musica che preferisce... o che
>     > sembra ottimale per offrire un buon servizio. Ma questo non sta a
>     > significare che chi mette esperienza è meno bravo di chi mette
>     > tecnologia o il contrario. Bisogna sempre andare a fondo nel
>     business
>     > model e vedere di che si tratta.. e non mi pare che questo lo stiamo
>     > facendo.
>
>
>     Beh, qui si stava cercando di capire se c'è intermediazione ex 180
>     LdA o
>     se non c'è. Ma forse c'è la risposta nel p.s.
>     Sul business model personalmente non ho nulla da dire. Per quanto mi
>     riguarda non è oggetto di discussione un certo business model in
>     sé e per sé
>     (tutti sono legittimi e rispettabilissimi), ma il fatto che si
>     proponga
>     un certo business model come modello per la diffusione della
>     musica libera.
>     In altre parole, non è un certo business model a non piacermi, ma il
>     fatto che liberius lo proponga come modello per la diffusione della
>     musica libera.
>
>     Sarei stupido se volessi eliminare le net-label. Voglio invece
>     promuovere un modello di diffusione della musica innovativo, in
>     cui non
>     ci sono intermediari.
>
>     >
>     > p.s. molte società non detengono più i diritti (come la nostra) ma
>     > semplicemente li controllano ad uso non esclusivo, che può essere
>     > terminato in ogni momento. Molto differente dal vecchio editore che
>     > deteneva per anni...
>
>     Sì, mi pare di avere descritto sommariamente a Simone questo genere di
>     meccanismi.
>     Diciamo che alcuni diritti commerciali, non oggetto della licenza non
>     commerciale, vengono licenziati a favore della società, che
>     dunque, per
>     un certo periodo di tempo, può legittimamente esercitarli in quanto
>     licenziataria.
>     Pertanto, quando la società riceve compensi per la diffusione delle
>     opere, non li riceve in nome e per conto dell'autore, ma in nome e per
>     conto proprio.
>     Non so nello specifico quale contratto venga stipulato tra voi e i
>     vostri artisti, ma, su due piedi, non mi pare che ci sia
>     intermediazione
>     ex 180 LdA.
>     Su questo, però, soltanto tu, che conosci il contratto, puoi dirci se
>     esiste, ad esempio, un mandato in relazione alla riscossione dei
>     compensi oppure no.
>
>     bye
>     nag
>     _______________________________________________
>     Questa e' la lista Community (Community a creativecommons.it
>     <mailto:Community a creativecommons.it>)
>     Per informazioni su questa lista visitate
>     http://creativecommons.it/mailman/listinfo/community
>
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