[Community] [cc-it] Segnalazione: "Come utilizzare una licenza Creative Commons e guadagnare dalla libera circolazione della propria opera?"

Davide d'Atri davide a beatpick.com
Lun 14 Lug 2008 20:57:02 CEST


sicuramente Simone ne faceva un discorso prevalentemente giuridico. Non
metto bocca non essendo un avvocato.
Per quanto riguarda come gestiamo i rapporti con i nostri artisti a beatpick
non penso sia cosi interessante oltre quello che già detto. Ne possiamo però
parlare meglio se volete.

Cerco solo di rispondere a questa tua idea che generale della "musica
libera". é un'idea molto vaga e per certi versi anche vecchia. ripeto è dal
98 con vitaminic che un artista può liberamente uplodare e far scaricare la
propria musica gratis. é dal 1948 (non ricordo esattamente) che il codice
civile italiano dice che un artista non iscritto siae può liberamente
diffondere in esercizi pubblici e privati senza che l'esercente debba pagare
la siae (naturalemente l'esercente deve solo mettere musica non protetta
siae).
è dal 2002 che il creative commons mette a disposizione strumenti efficaci
per la diffusione più o meno libera. é da qualche anno che qualsiasi persona
può creare senza troppi sforzi un database di musica libera (esistono vari
csm ready-to-go.. ti invito anzi a farne uno così ti accorgi dei costi di
gestione dell' "intermediazione"...)

Il nocciolo della vicenda è però che da una parte gli artisti hanno molte
più possibilità, dall'altra hanno difficoltà ad emergere come sempre e a
guadagnare... troppa musica in giro... e quindi fondamente dare loro
strumenti che ne possano facilitare la carriera e questi strumenti devono
essere diversi a seconda del segmento di mercato in cui è presente l'artista
(musica di nicchia, mainstream, emergente, professionista, star...). Questi
strumenti che tu lo voglia o no sono forniti da "intermediari". che essi
siano tecnologici, esperti, professionisti, artisti loro stessi (o se
preferisci chiamali in altro modo...). questi intermediari sono la linfa
vitale della competizione alle società di collezione di compensi e alle
major in quanto aggregano artisti indipendenti e magari sconosciuti e li
fanno diventare per la prima volta quasi "potenti".  il 99% degli artisti
indipendenti si rivolgono a questi (da myspace all'etichetta discografica
sotto casa). I restanti tengono la musica nel cassetto. che poi molti
"intermediari" siano scorretti o che molti business model non ci
piacciono..beh.. su quello sono d'accordo.. ma dire che l'artista
indipendente può fare tutta una serie di cose da solo attraverso la libera
diffusione della musica è fuorviante. Diciamo che siamo andati forse già un
pò avanti.... erano argomenti di qualche anno fa...
un abbraccio,
Davide





2008/7/14 Nicola A. Grossi <nag a area01.org>:

> Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi a tutti' o
> 'Rispondi alla lista';
> con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore del
> messaggio.
> -------------------------------------------------------------------
> Davide d'Atri ha scritto:
>
> > io suggerisco di lasciar perdere per un attimo il significato
> > giuridico della parola "intermediario". Non penso che sia così
> > rilevante a i fini della discussione.
>
>
> Simone ha posto la domanda sugli intermediari dal punto di vista giuridico.
> Io stesso, riferendomi all'"intermediario," ho sempre fatto riferimento
> ad un soggetto giuridico (intermediario ex 180 LdA o comunque soggetto
> che ha in gestione diritti altrui).
> La stessa CC si riferisce all'intermediario come al rappresentante legale.
> Se però vogliamo cambiare discussione e parlare di altre figure, benissimo.
> Ma non chiamiamole intermediari, altrimenti creiamo equivoci.
>
>
> > Ipotizziamo che per intermediari siano si chi detiene i diritti
> > altrui, sia chi provvede a offrire tecnologia. Non cambia molto in
> > effetti. Da una parte si usa la propria esperienza discografica,
> > dall'altra la propria esperienza tecnologia (in realtà spesso servono
> > entrambe per avere successo).
>
> Beh, anche al macellaio serve esperienza per tagliare bene la carne, ma
> non si può paragonarlo al chirurgo, perché sono due figure diverse. :-)
> Non capisco l'esigenza di chiamare allo stesso modo due figure diverse.
> Parliamo di fornitore di servizi?
>
>
> > In effetti il mio discorso è semplicemente che ogni società propone il
> > mix di tecnologia ed esperienza nella musica che preferisce... o che
> > sembra ottimale per offrire un buon servizio. Ma questo non sta a
> > significare che chi mette esperienza è meno bravo di chi mette
> > tecnologia o il contrario. Bisogna sempre andare a fondo nel business
> > model e vedere di che si tratta.. e non mi pare che questo lo stiamo
> > facendo.
>
>
> Beh, qui si stava cercando di capire se c'è intermediazione ex 180 LdA o
> se non c'è. Ma forse c'è la risposta nel p.s.
> Sul business model personalmente non ho nulla da dire. Per quanto mi
> riguarda non è oggetto di discussione un certo business model in sé e per
>> (tutti sono legittimi e rispettabilissimi), ma il fatto che si proponga
> un certo business model come modello per la diffusione della musica libera.
> In altre parole, non è un certo business model a non piacermi, ma il
> fatto che liberius lo proponga come modello per la diffusione della
> musica libera.
>
> Sarei stupido se volessi eliminare le net-label. Voglio invece
> promuovere un modello di diffusione della musica innovativo, in cui non
> ci sono intermediari.
>
> >
> > p.s. molte società non detengono più i diritti (come la nostra) ma
> > semplicemente li controllano ad uso non esclusivo, che può essere
> > terminato in ogni momento. Molto differente dal vecchio editore che
> > deteneva per anni...
>
> Sì, mi pare di avere descritto sommariamente a Simone questo genere di
> meccanismi.
> Diciamo che alcuni diritti commerciali, non oggetto della licenza non
> commerciale, vengono licenziati a favore della società, che dunque, per
> un certo periodo di tempo, può legittimamente esercitarli in quanto
> licenziataria.
> Pertanto, quando la società riceve compensi per la diffusione delle
> opere, non li riceve in nome e per conto dell'autore, ma in nome e per
> conto proprio.
> Non so nello specifico quale contratto venga stipulato tra voi e i
> vostri artisti, ma, su due piedi, non mi pare che ci sia intermediazione
> ex 180 LdA.
> Su questo, però, soltanto tu, che conosci il contratto, puoi dirci se
> esiste, ad esempio, un mandato in relazione alla riscossione dei
> compensi oppure no.
>
> bye
> nag
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