[Community] [cc-it] Segnalazione: "Come utilizzare una licenza Creative Commons e guadagnare dalla libera circolazione della propria opera?"
Nicola A. Grossi
nag a area01.org
Lun 14 Lug 2008 22:15:29 CEST
MP3ITALY.com per me è la numero UNO. :-D
E con questo chiudo veramente.
Notte a tutti!
bye
nag
Vincenzo Marabita / MP3ITALY.com ha scritto:
>
>
> Il 14-07-2008 20:57, Davide d'Atri ha scritto:
>
>>Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi a tutti' o 'Rispondi alla lista';
>>con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore del messaggio.
>>-------------------------------------------------------------------
>>
>>
>>
>>
>> sicuramente Simone ne faceva un discorso prevalentemente giuridico.
>> Non metto bocca non essendo un avvocato.
>> Per quanto riguarda come gestiamo i rapporti con i nostri artisti a
>> beatpick non penso sia cosi interessante oltre quello che già detto.
>> Ne possiamo però parlare meglio se volete.
>>
>> Cerco solo di rispondere a questa tua idea che generale della "musica
>> libera". é un'idea molto vaga e per certi versi anche vecchia. ripeto
>> è dal 98 con vitaminic che un artista può liberamente uplodare e far
>> scaricare la propria musica gratis.
>
>
> volevo solo precisare che Vitaminic nasce a fine 1999/inizi 2000
>
> in Italia nel 1998/1999 i primi ad aprire una nuova strada alla musica
> sul web siamo stati noi di MP3ITALY.com...
>
>
>
> ciao a tutti!
> V.
>
>
>> é dal 1948 (non ricordo esattamente) che il codice civile italiano
>> dice che un artista non iscritto siae può liberamente diffondere in
>> esercizi pubblici e privati senza che l'esercente debba pagare la
>> siae (naturalemente l'esercente deve solo mettere musica non protetta
>> siae).
>> è dal 2002 che il creative commons mette a disposizione strumenti
>> efficaci per la diffusione più o meno libera. é da qualche anno che
>> qualsiasi persona può creare senza troppi sforzi un database di
>> musica libera (esistono vari csm ready-to-go.. ti invito anzi a farne
>> uno così ti accorgi dei costi di gestione dell' "intermediazione"...)
>>
>> Il nocciolo della vicenda è però che da una parte gli artisti hanno
>> molte più possibilità, dall'altra hanno difficoltà ad emergere come
>> sempre e a guadagnare... troppa musica in giro... e quindi fondamente
>> dare loro strumenti che ne possano facilitare la carriera e questi
>> strumenti devono essere diversi a seconda del segmento di mercato in
>> cui è presente l'artista (musica di nicchia, mainstream, emergente,
>> professionista, star...). Questi strumenti che tu lo voglia o no sono
>> forniti da "intermediari". che essi siano tecnologici, esperti,
>> professionisti, artisti loro stessi (o se preferisci chiamali in
>> altro modo...). questi intermediari sono la linfa vitale della
>> competizione alle società di collezione di compensi e alle major in
>> quanto aggregano artisti indipendenti e magari sconosciuti e li fanno
>> diventare per la prima volta quasi "potenti". il 99% degli artisti
>> indipendenti si rivolgono a questi (da myspace all'etichetta
>> discografica sotto casa). I restanti tengono la musica nel cassetto.
>> che poi molti "intermediari" siano scorretti o che molti business
>> model non ci piacciono..beh.. su quello sono d'accordo.. ma dire che
>> l'artista indipendente può fare tutta una serie di cose da solo
>> attraverso la libera diffusione della musica è fuorviante. Diciamo
>> che siamo andati forse già un pò avanti.... erano argomenti di
>> qualche anno fa...
>> un abbraccio,
>> Davide
>>
>>
>>
>>
>>
>> 2008/7/14 Nicola A. Grossi <nag a area01.org <mailto:nag a area01.org>>:
>>
>> Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi
>> a tutti' o 'Rispondi alla lista';
>> con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore
>> del messaggio.
>> -------------------------------------------------------------------
>> Davide d'Atri ha scritto:
>>
>> > io suggerisco di lasciar perdere per un attimo il significato
>> > giuridico della parola "intermediario". Non penso che sia così
>> > rilevante a i fini della discussione.
>>
>>
>> Simone ha posto la domanda sugli intermediari dal punto di vista
>> giuridico.
>> Io stesso, riferendomi all'"intermediario," ho sempre fatto
>> riferimento
>> ad un soggetto giuridico (intermediario ex 180 LdA o comunque
>> soggetto
>> che ha in gestione diritti altrui).
>> La stessa CC si riferisce all'intermediario come al
>> rappresentante legale.
>> Se però vogliamo cambiare discussione e parlare di altre figure,
>> benissimo.
>> Ma non chiamiamole intermediari, altrimenti creiamo equivoci.
>>
>>
>> > Ipotizziamo che per intermediari siano si chi detiene i diritti
>> > altrui, sia chi provvede a offrire tecnologia. Non cambia molto in
>> > effetti. Da una parte si usa la propria esperienza discografica,
>> > dall'altra la propria esperienza tecnologia (in realtà spesso
>> servono
>> > entrambe per avere successo).
>>
>> Beh, anche al macellaio serve esperienza per tagliare bene la
>> carne, ma
>> non si può paragonarlo al chirurgo, perché sono due figure
>> diverse. :-)
>> Non capisco l'esigenza di chiamare allo stesso modo due figure
>> diverse.
>> Parliamo di fornitore di servizi?
>>
>>
>> > In effetti il mio discorso è semplicemente che ogni società
>> propone il
>> > mix di tecnologia ed esperienza nella musica che preferisce...
>> o che
>> > sembra ottimale per offrire un buon servizio. Ma questo non sta a
>> > significare che chi mette esperienza è meno bravo di chi mette
>> > tecnologia o il contrario. Bisogna sempre andare a fondo nel
>> business
>> > model e vedere di che si tratta.. e non mi pare che questo lo
>> stiamo
>> > facendo.
>>
>>
>> Beh, qui si stava cercando di capire se c'è intermediazione ex
>> 180 LdA o
>> se non c'è. Ma forse c'è la risposta nel p.s.
>> Sul business model personalmente non ho nulla da dire. Per quanto mi
>> riguarda non è oggetto di discussione un certo business model in
>> sé e per sé
>> (tutti sono legittimi e rispettabilissimi), ma il fatto che si
>> proponga
>> un certo business model come modello per la diffusione della
>> musica libera.
>> In altre parole, non è un certo business model a non piacermi, ma il
>> fatto che liberius lo proponga come modello per la diffusione della
>> musica libera.
>>
>> Sarei stupido se volessi eliminare le net-label. Voglio invece
>> promuovere un modello di diffusione della musica innovativo, in
>> cui non
>> ci sono intermediari.
>>
>> >
>> > p.s. molte società non detengono più i diritti (come la nostra) ma
>> > semplicemente li controllano ad uso non esclusivo, che può essere
>> > terminato in ogni momento. Molto differente dal vecchio editore che
>> > deteneva per anni...
>>
>> Sì, mi pare di avere descritto sommariamente a Simone questo
>> genere di
>> meccanismi.
>> Diciamo che alcuni diritti commerciali, non oggetto della licenza non
>> commerciale, vengono licenziati a favore della società, che
>> dunque, per
>> un certo periodo di tempo, può legittimamente esercitarli in quanto
>> licenziataria.
>> Pertanto, quando la società riceve compensi per la diffusione delle
>> opere, non li riceve in nome e per conto dell'autore, ma in nome
>> e per
>> conto proprio.
>> Non so nello specifico quale contratto venga stipulato tra voi e i
>> vostri artisti, ma, su due piedi, non mi pare che ci sia
>> intermediazione
>> ex 180 LdA.
>> Su questo, però, soltanto tu, che conosci il contratto, puoi dirci se
>> esiste, ad esempio, un mandato in relazione alla riscossione dei
>> compensi oppure no.
>>
>> bye
>> nag
>> _______________________________________________
>> Questa e' la lista Community (Community a creativecommons.it
>> <mailto:Community a creativecommons.it>)
>> Per informazioni su questa lista visitate
>> http://creativecommons.it/mailman/listinfo/community
>>
>>
>>
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