[Community] Re: Pre-illuminismo e medioevo
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Ven 24 Giu 2005 16:26:02 CEST
faccio riferimento a questo messaggio di scarph a autistici.org
http://www.creativecommons.it/pipermail/community/2005-June/000745.html
s*phz scrive:
[..]
io invece sono convinto che la dicotomia (o comunque la mediazione)
io/noi non sia molto altro che un orpello pre-illuminista!
[..]
Danilo Moi risponde:
Beh, un conto e una "dicotomia", un conto è la mediazione.
Io sono contro le "dicotomie" e per le mediazioni (fin quando è possibile)
:-)
Avrei però seri dubbi sul fatto che la contrapposizione io/noi sia un
semplice "orpello pre-illuminista".
Della categoria io-altro (ergo anche io-noi), parlava già Platone. (e si
continua a parlarne)
Il problema della "pacificazione/mediazione" tra ciò che è "io" e ciò che è
"altro" (non solo nell'ambito del conoscere o della creatività) è un
problema che mi pongo da tempo.
http://www.attivista.com/equalism/introduzione.html (Dicembre 2003-Maggio
2004)
[..]
Tenterò di argomentare e dimostrare quanto tale cambiamento, già in atto
nella cultura occidentale e accelerato da questa "discussione comune", verta
in ultima istanza alla valorizzazione del soggetto, della sua libertà, della
sua autodeterminazione e, nel contempo a una "pacificazione", a una armonia,
all'equilibrio tra ciò che è soggetto e collettività, tra ciò che è "io e
ciò che è altro" in senso generale.
[..]
http://www.creativecommons.it/pipermail/community/2005-February/000148.html
[..]
E' una "sfida storica" e implica tutti gli ambiti: etico, giuridico,
politico, sociale...oserei anche ontologico. (Una "rivoluzione culturale"
implica sempre la ridiscussione delle categorie filosofiche fondamentali,
talora ne introduce di nuove; "il virtuale" in questo caso è un buon
esempio...sempre che si sia d'accordo sul fatto che l'introduzione di
Internet nella storia costituisca qualcosa di rivoluzionario)
[..]
Si: fino all'aspetto ontologico. (che rimane comunque l'aspetto
fondamentale, "primigenio" di ogni "visione del mondo", di ogni "filosofia")
...non a caso hai citato Cartesio.
Il problema è quindi proprio superare quelle "dicotomie", anzi: ogni
"dicotomia" e ogni "contrapposizione". (soggetto-oggetto, uomo-mondo,
maschio-femmina, individuo-collettività, cittadino-stato etc etc etc etc)
per giungere, se è possibile, ad una "armonia", a qualcosa di più
"completo".
***Ogni "superamento" però non può essere l'annichilire una componente nella
sua controparte.***
In questo caso (soggetto-creatore/collettività):
Non si può ricondurre e risolvere la creatività individuale
"nell'intelligenza collettiva", come non si può ridurre l'intelligenza
collettiva alla semplice sommatoria di intellegenze individuali.
(e qui sembra quasi riviva, molto banalizzata, la disputa Averroè/Duns Scoto
sull'intelletto collettivo)
Ergo: non si può pretendere che il diritto sulla "proprietà intellettuale"
si muova a favore solo di una delle due controparti.
Non si può pretendere che "tutto sia comune", proprio come non si può
pretendere che tutto sia "del sigolo".(perchè appunto le cose non stanno
così)
...tutta questa discussione meriterebbe qualcosa di "articolato" di una
mail.
Prendi perciò quanto scritto come un parzialissimo e impreciso abbozzo di un
discosro che non può appunto essere ridotto a un "botta-risposta" su una
mailing list.
Un saluto
Danilo Moi
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Il mercante meditò sul potere ed escogitò la democrazia al fine di comprarsi
i voti (D. Moi)
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