[Community] Pre-illuminismo e medioevo

s*phz scarph a autistici.org
Gio 23 Giu 2005 16:01:37 CEST


Prendo spunto da questo messaggio di Danilo Moi....

list a attivista.com ha scritto:
> Danilo Moi scrive:
> ***Su questo punto do ragione in tutto e per tutto a Somma.***
> Non a caso...
> http://www.creativecommons.it/pipermail/community/2005-February/000148.html
> [...] Molte "buone idee" hanno una sorte miserabile. (E questo si sa) La 
> sorte miserabile che sembra toccare alle Creative Commons è la totale 
> miscomprensione di questa "volontà di equilibrio", il "Common" prende 
> infatti il sopravvento a scapito della "creazione e della sensibilità 
> individuale". Il "Creative" viene annichilito nella banalità del 
> "Common". Questo "degenerare teorico" potrebbe però avere implicazioni 
> tutt'altro che teoriche: si potrebbe infatti manifestare molto 
> facilmente nella determinazione di una struttura atta a gestire e 
> spacciare la produzione intellettuale di massa [...]
> (appunto quel "un po' meno liberale")

e ancora nel messaggio di febbraio affermava:

> Nessuno pretende quindi, tantomeno lo pretendiamo noi, di avere soluzioni 
> definitive e generali su cosa sia o cosa debba essere questa 
> "pacificazione", questa "mediazione" tra il "soggetto creatore" e la 
> "comunità-fruitore" poichè tale soluzione appunto non può che compiersi in 
> "sincronia" con tutti gli altri aspetti.
> (In generale, sul piano filosofico: rideterminazione della categoria 
> io-altro)
> Sicuramente la soluzione non è nel *feudale* sistema dell'applicazione del 
> diritto d'autore, dei marchi e dei brevetti attuali.
> (Altro che "pre-illuminisiti" quindi) 

io invece sono convinto che la dicotomia (o comunque la mediazione) 
io/noi non sia molto altro che un orpello pre-illuminista!
La dicotomia ''soggetto creatore''/''comunita' fruitore'' e' appunto un
invenzione pre-illuminista.
Anzi per essere precisi andrebbe collocata a cavallo tra la fine del
cinquecento e l'inizio del seicento, con il cogito cartesiano.
E' il cogito cartesiano che racchiude la soggettivita' nell'io.
E credo che per situare storicamente questa ''chiusura'' e relegarla in
una nicchietta della filosofia, basti scorrere le pagine che vanno da
Kant a Foucault (passando per Hegel, Husserl, Marx, Freud, Lacan, Simondon,
Deleuze e compagnia cantando)
Se e' medioevale (e' senz'altro lo e') il sistema dell'applicazione del
diritto d'autore attuale, e' sicuramente pre-illuminista il liberismo
pseudo anarcoide (infatti....un buon anarchico dovrebbe almeno
inorridire!) che pretende di fissare una dicotomia io/noi, autori/fruitori.
Quando sara' possibile dimostrare la chiusura dell'io, la chiusura del
genio creativo, la chiusura dell'essere umano nei confronti del mondo
esterno e del mondo interiore, allora potro' dire che il pensiero
pre-illuminista e' ancora attuale.
Basta dare un rapido sguardo ai processi di soggettivazione, alle
dinamiche di costruzione artistica e culturale, alle dinamiche di rete,
per accorgersi che l'io e' un concetto che e' andato in pensione da
almeno duecento anni! Ritirarlo fuori oggi per fondare una rivoluzione
copernicana sul diritto d'autore equivale a ripristinare il culto della
dea Vesta. Ed e' questo un vero e proprio degenerare teorico....
...non quello del ''common'' rispetto al ''creative''!
La sensibilita' non puo' essere in-dividuale...almeno una letta rapida 
alla fenomenologia o alla psicanalisi, al pensiero marxiano, al 
post-strutturalismo potevi darla....almeno a un manuale di biologia dai! 
....non dico alla ''Caosmosi'' di Guattari!!!

per la molteplicita'
multis*phz



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