Ripensare il mercato editoriale scolastico italiano: risposta congiunta alla relazione preliminare dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

Pubblichiamo di seguito la traduzione in italiano dell’articolo di Knowledge Rights 21 (KR21) in merito alla risposta congiunta alla relazione preliminare dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sul mercato editoriale scolastico italiano.

Buona lettura!

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Ripensare il mercato editoriale scolastico italiano: risposta congiunta alla relazione preliminare dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

Il 15 ottobre 2025, Knowledge Rights 21 (KR21), grazie all’impegno della sua coordinatrice nazionale per l’Italia, Deborah De Angelis, insieme a Open Education Italia, al Gruppo Politiche dell’Informazione dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e a Wikimedia Italia, ha presentato una risposta congiunta alla Relazione preliminare dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sull’indagine conoscitiva sui mercati dell’editoria scolastica. Tale relazione deriva da un‘indagine settoriale avviata dall’Autorità nel settembre 2024.

Questa importante indagine affronta questioni di lunga data relative al mercato dei libri di testo scolastici, disfunzioni che incidono direttamente sulle famiglie, sugli studenti, sulle scuole e sull’accesso del pubblico alla conoscenza. Il nostro contributo evidenzia i problemi strutturali e propone una visione per un panorama editoriale scolastico più aperto, equo e sostenibile.

Perchè è importante

Il mercato dei libri di testo scolastici in Italia soffre di asimmetrie strutturali:

  • Gli insegnanti scelgono i libri.
  • Le famiglie li pagano.
  • Gli studenti li usano.

Questa separazione indebolisce la corretta dinamica concorrenziale del mercato del mercato e porta a problemi quali concorrenza limitata, prezzi elevati e mancanza di innovazione. L’AGCM osserva come questo sistema riproduca la logica della prescrizione dei farmaci, in cui chi seleziona il prodotto da acquistare (medici/insegnanti) è diverso da chi lo paga effettivamente (pazienti/famiglie). Analogamente, gli editori subiscono una pressione di mercato diretta minima o nulla da parte del consumatore finale.

Questioni chiave individuate

Alcune delle preoccupazioni che abbiamo sollevato includono le seguenti osservazioni:

  • La concentrazione del mercato limita la diversità e l’adozione delle risorse educative aperte (OER).
  • Le piattaforme proprietarie limitano le modalità di accesso, utilizzo o condivisione dei libri di testo digitali.
  • Pratiche di licenza sleali impediscono alle biblioteche e alle scuole di negoziare condizioni ragionevoli per i materiali digitali.
  • Il Digital Rights Management (DRM) viene utilizzato in modi che controllano l’accesso e limitano i diritti degli utenti.
  • Le scuole e le biblioteche spesso pagano prezzi eccessivamente alti per le edizioni digitali, a volte 10 volte superiori alla versione cartacea.
  • Le pratiche promozionali rivolte agli insegnanti possono creare dipendenze da specifici editori e piattaforme, riducendo l’autonomia educativa.

Le nostre raccomandazioni

La nostra proposta non si limita a evidenziare i problemi in gioco, ma offre soluzioni concrete e attuabili per porre rimedio alla situazione attuale. Alcune delle raccomandazioni chiave includono:

  • Maggiore trasparenza nelle modalità di adozione e promozione dei libri di testo.
  • Limiti alle “nuove edizioni” minori che bloccano la rivendita dei vecchi libri di testo senza reali aggiornamenti.
  • Sostegno agli editori indipendenti e alle alternative digitali attraverso incentivi pubblici.
  • Utilizzo di standard aperti e formati interoperabili per i materiali didattici digitali.
  • Diritti digitali equi per gli utenti, compreso il diritto di annotare, stampare e utilizzare i materiali offline.
  • Una strategia nazionale per le risorse didattiche aperte (OER), in linea con la Raccomandazione dell’UNESCO del 2019 e le linee guida del 2024.
  • Monitoraggio continuo per valutare l’impatto reale di eventuali riforme.
  • Collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, le scuole, le biblioteche e gli stakeholder della società civile.
  • Interoperabilità obbligatoria e trasparenza dei prezzi, in linea con il Digital Markets Act e la legge italiana sulla governance digitale.

Un appello per un cambiamento sistemico

Riteniamo che l’indagine dell’AGCM rappresenti un punto di svolta. È tempo di ripensare l’editoria scolastica in Italia, non solo per abbassare i prezzi, ma per garantire che l’accesso alla conoscenza sia un diritto e non un privilegio.

La transizione digitale non deve ridurre le libertà degli utenti, né accentuare le disuguaglianze esistenti. Al contrario, dovrebbe promuovere l’innovazione, la libertà educativa e la parità di accesso a risorse didattiche di alta qualità per tutti.

Un ecosistema editoriale più competitivo, diversificato e trasparente, supportato da standard aperti e contenuti aperti, non solo è possibile, ma è necessario.

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