[community] Il Manifesto del Pubblico Dominio e' online

Nicola A. Grossi nag a area01.org
Gio 28 Gen 2010 14:49:29 CET


Decisamente soddisfacente. :-)

bye
nag

J.C. DE MARTIN ha scritto:
> Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi a tutti' o 'Rispondi alla lista'; 
> con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore del messaggio.
> -------------------------------------------------------------------
>
>
> La versione italiana del Manifesto del Pubblico Dominio
> e' online:
> http://publicdomainmanifesto.org/italian
>
> jc de martin
>
>
>
>
>
> Comunicato Stampa  -  Torino, 25 gennaio 2010
>
> IL MANIFESTO DEL PUBBLICO DOMINIO E' ONLINE
>
> http://www.publicdomainmanifesto.org/
>
> Storicamente il pubblico dominio, ovvero quelle opere dell'ingegno che
> si possono usare liberamente, come gli scritti di Alessandro Manzoni o
> le musiche di Giuseppe Verdi, ha rappresentato un bene comune di
> cruciale importanza per lo sviluppo della cultura. Il pubblico
> dominio, infatti, e' costituito da opere che si possono liberamente
> tradurre, adattare e offrire nei formati piu' svariati (per
> ipovedenti, illustrati o riassunti per bambini, eccetera), facilitando
> e ampliando l'accesso alla cultura, soddisfacendo, almeno in linea di
> principio, tutti i bisogni degli utenti e fornendo materiale 
> inesauribile per produrre nuove opere.
>
> Nel corso degli ultimi decenni, tuttavia, le progressive estensioni
> del diritto d'autore hanno ridotto drasticamente tale patrimonio di
> conoscenza condiviso. Cio', infatti, che agli albori del copyright era
> protetto per quattordici anni dalla data di pubblicazione e' ora
> protetto fino a settant'anni dopo la morte dell'autore (se non di
> piu', a seconda dei casi). Una durata pressoche' infinita gia' in 
> passato, ma a maggior ragione oggi, nell'era di Internet.
>
> Per riaffermare l'importanza del pubblico dominio nelle nostre società
> così spesso definite “della conoscenza”, oggi il progetto europeo
> COMMUNIA, coordinato dal Centro NEXA su Internet & Società del
> Politecnico di Torino, lancia il Manifesto del Pubblico Dominio
> (http://www.publicdomainmanifesto.org), un documento che ricorda a
> tutti i principi alla base del pubblico dominio - inteso anche come
> "commons" e come prerogative degli utenti - e che propone
> alcuni principi guida e alcune raccomandazioni per assicurarne la
> vitalità sia oggi sia per le generazioni future.
>
> Intellettuali di fama mondiale come Lawrence Lessig (Harvard University)
> e James Boyle (Duke University), nonché organizzazioni come
> Creative Commons (USA), Open Knowledge Foundation (UK) e
> Knowledgeland (Olanda), compaiono tra i primi firmatari del Manifesto,
> al quale, da oggi, sia individui sia enti possono aderire online
> all'indirizzo www.publicdomainmanifesto.org.
>
> Il Manifesto si affianca alla recente giornata del Pubblico Dominio
> (1° gennaio 2010, http://publicdomainday.org), celebrata per segnare
> il giorno in cui ogni anno le opere di svariati autori e artisti
> cessano di essere coperte dal diritto d'autore (generalmente ciò
> avviene dopo 70 anni dopo la morte) per entrare a far parte del
> Pubblico Dominio. Quest'anno in diversi paesi si è celebrato il
> passaggio nel pubblico dominio delle opere di celebri autori morti nel 
> 1939,come Sigmund Freud, William Butler Yeats e Alphonse Mucha.
>
> Il Manifesto del Pubblico Dominio è già disponibile in diverse lingue,
> con altre traduzioni in arrivo, e può essere firmato da chiunque lo
> desideri. Il Manifesto e' anche presente su Facebook
> (http://www.facebook.com/home.php?#/pages/The-Public-Domain-Manifesto/448371890304?v=info&ref=ts).
>
> Cos'è il Pubblico Dominio
>
> In base alla corrente normativa sul diritto d'autore (o copyright),
> fanno parte del pubblico dominio quelle opere mai coperte dal
> copyright (perché non originali o perché meri fatti, leggi
> scientifiche, ecc.) o che non lo sono più per la scadenza del limite
> temporale di protezione previsto dalla legge (in molti paesi 70 anni
> dopo la morte dell'autore). Nella definizione adottata dal progetto
> COMMUNIA, il termine assume tuttavia un carattere più ampio,
> estendendosi alle varie forme di “accesso aperto” alla conoscenza,
> come le opere rilasciate con una licenza Creative Commons.
> Incluse in questa accezione di “pubblico dominio” sono anche
> le eccezioni e limitazioni al diritto d'autore previste dalla legge
> (diritto di cronaca, ecc.), eccezioni che nei paesi anglosassoni
> si articolano secondo la dottrina del “fair use”.
>
> Cos'è COMMUNIA
>
> COMMUNIA è il Network Europeo dedicato al Pubblico Dominio Digitale
> formato da 50 partner (università, NGO, aziende, biblioteche, ecc.),
> coordinato dal Centro NEXA per Internet & Società. Grazie a un'ampia
> serie di attività, COMMUNIA opera come punto di riferimento europeo
> per l'analisi teorica e soprattutto per l'elaborazione di policy
> relative al pubblico dominio inteso in senso lato. Ampliando senso e
> portata del pubblico dominio in senso stretto (ovvero le opere al di
> fuori della tutela del diritto d'autore per carenza di requisiti o per
> decorrenza dei termini), COMMUNIA si occupa di questioni relative a
> forme alternative di licenze per i contenuti creativi, al libero
> accesso alle pubblicazioni scientifiche e ai risultati della ricerca,
> alla gestione di opere i cui autori sono sconosciuti, ovvero le
> cosiddette “opere orfane”. Progetto triennale co-finanziato
> dall'Unione Europea, il progetto COMMUNIA sta producendo anche
> specifiche linee-guida relative al pubblico dominio in Europa.
> Maggiori dettagli: http://communia-project.eu/
>
> Che cosa è il Centro NEXA su Internet e Società
>
> Il Centro NEXA su Internet e Società del Politecnico di Torino
> (Dipartimento di Automatica e Informatica) è un centro di ricerca
> indipendente, fondato nel 2006, che studia in maniera multidisciplinare
> Internet, la “più grande invenzione del secolo” secondo il Premio Nobel
> Rita Levi Montalcini. Il Centro NEXA, che lavora in stretto collegamento
> col Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Torino e col
> Berkman Center for Internet & Society della Harvard University,
> attraverso il lavoro di ingegneri, giuristi ed economisti si sforza di
> gettare nuova luce sui complessi e a volte dirompenti cambiamenti
> prodotti da Internet.
> Autorevoli personalità costituiscono il Comitato dei Garanti del
> Centro NEXA, tra cui il fondatore e direttore del Berkman Center,
> prof. Charles Nesson, il prof. Yochai Benkler, sempre di Harvard, e
> altri eminenti studiosi italiani e stranieri, tra cui il prof. Stefano
> Rodotà, l'artista Michelangelo Pistoletto e il prof. Angelo Raffaele Meo.
> Per maggiori informazioni: http://nexa.polito.it
>
> Contatti:
> NEXA Center for Internet & Society
> Politecnico di Torino (Dipartimento di Automatica e Informatica)
> Corso Trento, 21 – 10129 Torino
> Ufficio Stampa:
> Anna Piccitto
> (+39) 011-564-7245
> anna.piccitto a polito.it
>
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