[Community] Resoconto "Corti a Ponte" - parte grigia: Le licenze CC

Raffaella Traniello raffaella.traniello a livecom.it
Dom 26 Apr 2009 19:54:05 CEST


Un saluti a tutti!

> Le licenze CC danno per scontato che chi le utilizza sia il titolare
> dei diritti e che sia lui a preoccuparsi di farsi rilasciare le debite
> liberatorie. Entrare nel merito della titolarità dei singoli diritti
> diventerebbe un lavoro da un lato molto utile ma dall'altro
> ingestibile.
> E' una cosa molto più complessa di quello che sembra.
> Ciò richiederebbe quindi una competenza legale non indifferente.

L'obiettivo dello strumento non sarebbe quello di sostituire un
avvocato. Vorrebbe invece guidare l'autore a porsi alcune domande base,
quali "Chi ha composto la colonna sonora del mio video?" 
I fatti dimostrano che in pochi si sono mai fermati a riflettere se per
caso ci sono in ballo diritti di terzi.

L'obiettivo è di combattere gli errori grossolani educando ad un certo
tipo di ragionamento. 

> in generale un tool di quel tipo limitato solo all'Italia avrebbe poco
> senso. Di conseguenza andrebbe pensato fin dall'inizio in un'ottica
> internazionale.

Non ne sono convinta. Potrebbe cominciare con le peculiarità
dell'Italia, e, se funziona, essere poi trasferito su scala
internazionale. Testare lo strumento, insomma. I contenuti si possono
poi adattare. 

> C'è sempre il rischio che però ciò dissuada i creativi dall'utilizzo
> delle licenze. Nel senso che temendo di sbagliare (e magari non avendo
> tempo e voglia di informarsi) decidono di non applicare nessuna
> licenza e conformarsi al vecchio modello.

Buffo. Preferiscono conformarsi al vecchio modello e caricare il video
con musica copyright su Youtube piuttosto che rischiare di sbagliare la
licenza CC. 
Scherzi a parte credo che sia possibile essere severi ed accoglienti
allo stesso tempo. Come sono i buoni insegnanti.

> alla fine le regole per applicare correttamente una licenza sono
> sempre le solite. se uno le rispetta, può farlo in qualsiasi modo.
> largo all'inventiva del singolo commoner.

Se è per questo non servono nemmeno le licenze CC, dal momento che
chiuque può scriverne una.
Il principio CC sta proprio nel creare un modello di licenza pronto e
utilizzabile.
Con lo stesso principio io propongo di creare un modello di
comunicazione sintetica della licenza adatto al video.
I fatti dimostrano che ce n'è bisogno, perchè se l'inventiva non è
supportata dalla competenza legale va alla deriva.

> > http://creativecommons.org/license/?lang=it
> > http://wiki.creativecommons.org/Before_Licensing
> Buona parte di quelle pagine è già tradotta in Italiano all'interno
> del mio ultimo libro:
> http://www.copyleft-italia.it/libro4 .
> Basta prenderle da lì.
> Anzi, colgo l'occasione per invitare il webmaster di CC a farlo.
> A me farebbe molto piacere.

Bene. Questa è facile, allora. :-)
(facile per me, un po' meno per il webmaster) ;-)

> In altre parole, credo che sia giusto fare uno sforzo per cercare di
> divulgare e informare da parte di noi "informatori"... ma solo se a
> tale sforzo corrisponde un uguale sforzo dall'altra parte, cioè dalla
> parte degli utenti ("informandi").

Il festival può offrire visibilità e riconoscimento.
In cambio è lecito che chieda correttezza e impegno.

Un saluto
Raffaella





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