[Community] Resoconto "Corti a Ponte" - parte grigia: Le licenze CC

Simone Aliprandi simone.aliprandi a gmail.com
Dom 26 Apr 2009 19:10:05 CEST


> Ma � chiaro che questo non basta. Le licenze scorrette danneggiano tutto
> il Copyleft.

ah, beh. sono d'accordo. è un po' che anch'io cerco di lavorare in
questa direzione.
a volte, quando mi imbatto in siti che non richiamano correttamente le
licenze, prendo l'iniziativa di scrivere al webmaster per farlo
notare. ma non sempre riesco a farlo.

> 1.
> Sto pensando di creare un percorso guidato alla scelta della licenza pi�
> ampio rispetto a quello gi� esistente e specifico per il video, che
> coinvolga anche riflessioni sui reali diritti che si posseggono.
> Del tipo:
> Sei l'unico autore del video (musica, immagini, montaggio....)?
> SI -> procedi in una direzione
> NO-> procedi in un'altra con domande del tipo:
>      La colonna sonora � copyleft?
>      NO -> Non puoi pubblicare questo corto con licenza CC.
>      SI -> La licenza della musica concede il permesso di modifica?
> e cos� via.
> Naturalmente questa � una demo con poco senso; il percorso andrebbe
> pensato per bene.

Le licenze CC danno per scontato che chi le utilizza sia il titolare
dei diritti e che sia lui a preoccuparsi di farsi rilasciare le debite
liberatorie. Entrare nel merito della titolarità dei singoli diritti
diventerebbe un lavoro da un lato molto utile ma dall'altro
ingestibile.
E' una cosa molto più complessa di quello che sembra.
Ciò richiederebbe quindi una competenza legale non indifferente.

> Potrebbe essere ospitato in prova dal sito cortiaponte.it e, se funziona
> bene, potrebbe essere donato a creativecommons.it.

Sì, anche se il procedimento di licensing è gestito a livello
centralizzato dal sito creativecommons.org, quindi adrebbe sottoposto
alle "alte sfere" in california; e in generale un tool di quel tipo
limitato solo all'Italia avrebbe poco senso. Di conseguenza andrebbe
pensato fin dall'inizio in un'ottica internazionale.

> 2.
> L'analisi minuziosa delle licenze andrebbe fatta *prima* del festival,
> al fine di ammettere solo i corti con licenza data ed espressa in modo
> corretto (riservandosi un po' di tempo di scorta per invitare gli autori
> a correggere le licenze e spedire nuovamente il video).

Questa è una cosa fattibile. Basta inserire nel bando del concorso la
norma per cui verranno ammessi solo filmati che rispetteranno
determinati requisiti (con il dettaglio di questi requisiti). Anzi,
tutti i concorsi dovrebbero farlo.
C'è sempre il rischio che però ciò dissuada i creativi dall'utilizzo
delle licenze. Nel senso che temendo di sbagliare (e magari non avendo
tempo e voglia di informarsi) decidono di non applicare nessuna
licenza e conformarsi al vecchio modello.

> 3.
> Ho sempre notato la mancanza di modelli grafici "ufficiali" di licenze
> adatte al video. Secondo me per ogni licenza dovrebbe essere disponibile
> un fotogramma, un'immagine .png pronta (sia formato PAL che NTSC e HD)
> contenente il logo, l'URI ed il testo sintetico, da scaricare ed
> inserire alla fine dei titoli di coda.
> Aggiungerei anche un logo .png da inserire nella copertina.

beh, dipende cosa si intende per "ufficiali".
alla fine le regole per applicare correttamente una licenza sono
sempre le solite.
se uno le rispetta, può farlo in qualsiasi modo. largo all'inventiva
del singolo commoner.

> Si eviterebbe cos� l'utilizzo del simbolo
> (CC)
> SOME RIGHT RESERVED
> che, in assenza di link, ha davvero poco significato.
> (In tutta franchezza io lo abolirei tout court, in quanto lascia credere
> al colpo d'occhio d'essere esplicativo)

Sì, anch'io ho sempre pensato che fosse troppo generico.
Ma ha un suo senso in ambito web, considerato che va (anzi, ANDREBBE)
sempre abbinato al link con la licenza.

> 4.
> Il percorso guidato alla licenza sul sito creativecommons.it porta a
> queste due pagine:
> http://creativecommons.org/license/?lang=it
> http://wiki.creativecommons.org/Before_Licensing
> La lingua inglese � sicuramente un ostacolo alla comprensione.
> Entrambe andrebbero tradotte completamente in Italiano (con porting?).
> Potrei dare una mano per la lingua, ma non ho competenze legali.

Buona parte di quelle pagine è già tradotta in Italiano all'interno
del mio ultimo libro:
http://www.copyleft-italia.it/libro4 .
Basta prenderle da lì.
Anzi, colgo l'occasione per invitare il webmaster di CC a farlo.
A me farebbe molto piacere.

In conclusione... io resto però dell'idea che ho espresso già varie
volte negli ultimi tempi.
E cioè... Fino a qualche mese fa, quando incappavo in qualche sito o
file con una licenza CC richiamata in modo scorretto, dicevo
"poverini, cerchiamo di aiutarli, non tutti sanno come funzionano
certe cose".
Adesso invece sto diventando più duro... sarà forse la vecchiaia... o
sarà anche il fatto che ora come ora di roba da leggere per
informarsi ce n'è a bizzeffe. Parlo tra l'altro di roba ben fatta,
chiara, che si trova online, gratuitamente...
E non intendo solo le cose che ho fatto io, anche quelle di altri autori.
In più se qualche anno fa si parlava di queste cose solo in qualche
evento sperduto all'anno, da un po' di mesi a questa parte ci sono
eventi informativi/formativi in giro per l'Italia... a cui però
partecipano principalmente le persone che queste cose più o meno le
sanno già.
E cosa non ultima... ci sono dei servizi di consulenza gratuita
online, di cui si è parlato più volte anche in queste liste.
Ciononostante molti commoners preferiscono fare di testa loro o
seguire il "sentito dire".
In altre parole, credo che sia giusto fare uno sforzo per cercare di
divulgare e informare da parte di noi "informatori"... ma solo se a
tale sforzo corrisponde un uguale sforzo dall'altra parte, cioè dalla
parte degli utenti ("informandi").

Un caro saluto a tutti.
-- 
Simone Aliprandi - http://www.aliprandi.org



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