[Community] [cc-it] blogbabel rischia di chiudere per "colpa" delle licenze creative commons

Nicola A. Grossi nag a area01.org
Gio 27 Mar 2008 14:51:53 CET


J.C. De Martin ha scritto:

> Da non giurista, mi chiedo da anni,
> senza aver ancora trovato risposta:
> ma com'e' che per le licenze di software libero
> non si discute mai (o quasi) di "forma scritta" ?
>
> Da questo punto di vista, cosa differenzia
> le licenze CC dalla GPL?


Non so a chi si riferisca con quel "si", però posso dirle che l'articolo 
del Monti
da cui ho tratto le "impietose" parole si intitolava: "Quanto vale una 
GPL senza firma?"
(http://www.ictlex.net/index.php/2005/11/04/quanto-vale-una-gpl-senza-firma/).

Ed io stesso nel mio post parlavo genericamente di licenze.

Tragga lei le conclusioni che preferisce.

>
> Insomma, lo iato tra certi discorsi giuridici, di cui rispetto
> pienamente sia pur da laico l'importanza e le basi teoriche,
> e una prassi ormai pluri-decennale e sempre
> piu' diffusa a tutti i livelli
> mi sembra davvero forte.
>
La prassi che conta è quella dei tribunali perché è in quella sede che 
il licenziatario deve far valere i suoi diritti
(non credo che, a tal fine, sia utilere recarsi presso la commisione 
europea):
l'unico caso di licenziatario che ha cercato di far valere la licenza CC 
è quello dell'esercente spagnolo, e la risposta del giudice è stata 
(tesutalmente):
"non ha alcun valore".

Non credo che la difesa dell'esercente si sia minimanente sognata di 
dire al giudice:
"Sig. Giudice, è una prassi oramai pluri-decennale sempre più diffusa a 
tutti i livelli!".

L'importante è non confondere forma e sostanza:
tutte le licenze sono di per sé valide, bisogna vedere, però, che forma 
assumono.

Se la legge richiede la forma scritta ad probationem, significa che
la parte, in sede giudiziale, non può ricorrere ad altri tipi di prova:
gli serve un documento avente forma scritta.

Se la legge richiede, per la validità di talune clausole, la 
sottoscrizione delle stesse,
significa, tautologicamente, che occorre la sottoscrizione delle stesse.

Questa è legge ed è anche, nel modo più assoluto, prassi giudiziaria.

Fanno compagnia al caso dell'esercente spagnolo le _miriadi_ di casi in 
cui una parte
cerca di far valere in giudizio un documento che non ha la forma scritta 
richiesta.

Se poi vogliamo domandarci perché in pochi vanno davanti a un giudice 
con una licenza cc,
il discorso cambia.

Forse è lo stesso legale a sconsigliare, forse è lo stesso licenziatario 
a rinunciare non appena gli arriva una diffida
(anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo assistito a casi del genere)... 
o più semplicemente prevale il "non ho soldi da spendere per
far valere una licenza cc".


bye
nag



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