[Community] [cc-it] blogbabel rischia di chiudere per "colpa" delle licenze creative commons

J.C. De Martin demartin a polito.it
Gio 27 Mar 2008 13:29:52 CET


Da non giurista, mi chiedo da anni,
senza aver ancora trovato risposta:
ma com'e' che per le licenze di software libero
non si discute mai (o quasi) di "forma scritta" ?

Da questo punto di vista, cosa differenzia
le licenze CC dalla GPL?

E, sempre su questo punto, se le licenze CC sono,
come dice Monti, un'iniziativa anglo-sassone
"recepita acriticamente" (come peraltro, allora,
le licenze di software libero, ma questo non lo dice
nessuno e davvero non capisco perche'),
com'e' che la Commissione Europea vara
la European Union Public License?

Anche la Commissione ignora la questione
della forma scritta, recependo acriticamente
iniziative altrui?

E la policy di, tanto per fare un esempio,
lavoce.info, http://www.lavoce.info/lavocepuntoinfo/copyright/:
anch'essa un recepimento acritico di esperimenti
anglosassoni che non fanno i conti col
nostro diritto e con la forma scritta?

Insomma, lo iato tra certi discorsi giuridici, di cui rispetto
pienamente sia pur da laico l'importanza e le basi teoriche,
e una prassi ormai pluri-decennale e sempre
piu' diffusa a tutti i livelli
mi sembra davvero forte.

Notate che scrivo quanto sopra con un vivissimo
interesse a capire e a confrontarmi,
non per "difendere" alcunché.

juan carlos de martin



Nicola A. Grossi ha scritto:
> Alfredo B. ha scritto:
> 
>> Quello che può credo essere utile è il fatto che l'utente utilizzi una
>> licenza cc, e che questa sia stata utilizzata ed è entrata nel
>> dibattito per difendere (forse a ragione) la propria richiesta, e
>> anche che forse si è sfiorata la prima causa italiana - almeno che io
>> sappia - che coinvolge la diffusione di contenuti licenziati in questo
>> modo.
>>
>> Anzi volendo l'episodio dimostra proprio l'efficienza delle licenze.
>>
> Non entro nel non-caso specifico perché lo conosco.
> 
> Però una causa per far valere una licenza lato licenziante non testa 
> tanto l'efficienza della licenza
> quanto l'efficienza del diritto d'autore (vedi il caso del fotografo 
> olandese).
> Il vero test sull'efficenza delle licenze si fa lato licenziatario:
> quando quest'ultimo cerca di far valere in giudizio i diritti acquisiti 
> con la licenza (vedi caso spagnolo).
> In questo secondo caso si testa l'opponibilità della licenza al licenziante:
> è questa la vera efficacia.
> 
> Non si capisce come possa produrre effetti giuridici un documento 
> informatico che necessita di forma scritta ad probationem,
> ma che in realtà non può avere quelle caratteristiche di 
> immodificabilità ed integrità
> che la legge ricollega alla "forma scritta digitale".
> 
> Scriveva, "impietoso", il Monti: "il vero problema è quello di non 
> rendersi conto delle conseguenze di recepire acriticamente iniziative, 
> impostazioni giuridiche e metodi commerciali sviluppati in paesi che 
> hanno una tradizione giuridica differente da quella italiana. Come nel 
> caso, per fare un altro esempio, di Creative Commons. Il progetto è 
> culturalmente lodevole, i principi condivisibili, ma la forma giuridica 
> in cui è attuato in Italia è semplicemente di dubbio valore. Non basta 
> pubblicare un banner per ottenere tutela dalla legge e non mi pare abbia 
> molto senso adottare il modello release often, release earlier che va 
> bene per il software ma non certo per la gestione dei diritti."
> 
> Come dargli torto?
> 
> Off topic sulla lista cc-it il non-caso in incipit.
> 
> <sdrammatizzando>
> Nella speranza che un giorno anche cc.it non chiuda dicendo "sono tutti 
> invidiosi", vi saluto cordialmente.
> </sdrammatizzando>
> 
> 
> bye
> nag
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