[Community] share music o cc commerciale no derivate (lunga chiedo venia)

fede brunology a alice.it
Gio 31 Lug 2008 13:30:52 CEST


Il giorno mer, 30/07/2008 alle 20.11 +0200, Micaela Gallerini ha
scritto:
> Il 30 luglio 2008 16.19, fede <brunology a alice.it> ha scritto:
> 
> 
> > S,  un comportamento piuttosto diffuso, mi pare.
> 
> non direi che sia un comportamento diffuso, ma  un comportamento
> accettabile per la licenza Creative Commons.
> 

Certo, non va contro i termini della licenza.
Sulla diffusione di questo comportamento non saprei, sarà che
ultimamente mi è successo spesso di notarlo..

> > Un autore pubblica con CC, ma poi sul suo sito si trova solo la versione
> > a pagamento.
> 
> non  vero, sul mio sito si trovano solo le versioni gratuite dei
> tutorial, articoli, e-book e quant'altro ne uscir pi avanti e non
> sono l'unica che ha adottato questa strategia di mercato. Se ho
> intenzione di vendere qualche prodotto editoriale lo faccio altrove su
> siti specializzati, sia che venda i pdf sia che abbia intenzione di
> vendere su carta.

Guardi che non mi riferivo a lei (non so nemmeno chi è e cosa fa).
Parlavo in generale, ma se vuole le do nomi e link così verifica.


> E vuole sapere come vanno le cose? nessuno mi ha mai pagato mezzo
> centesimo, questo per il discorso che faceva il Sig. Aliprandi "se
> trovo le cose gratis su un sito perch dovrei pagarle su un altro?"
> quindi il suo discorso in realt non gira molto, mi dispiace
> 

quale mio discorso non gira? non capisco..
quoti il discorso a cui si riferisce..
temo che abbia frainteso la maggior parte di quello che ho scritto

> > Chi vuole trovare la copia gratuita deve rompersi un po' le
> > scatole a cercarla in rete (tanto prima o poi si trova).
> > Capisco che in questo modo si spera di vendere di pi..
> 
> purtroppo non  proprio cos e non lo si fa per questa ragione. In
> realt si vende di pi, veda il gruppo di cui ho parlato in altra
> e-mail precedente, open office, ubuntu, debian, opensuse, mandriva  a
> pagamento come sistema operativo, mi pare che abbia un ottimo
> successo, se vuole le tiro fuori molti libri pubblicati sotto CC
> direttamente e che siano a pagamento.

Cioè, si vende di più a mettere il download gratuito? Non mi sembrava
convinta di questo, a giudicare dagli altri messaggi.
In effetti, si vende di più o si può vendere di più nei casi da lei
citati (software open source e libri), che però sono casi particolari.
Con la musica e i film forse non è così semplice.

> Che ci sia qualcuno che prende il materiale e lo ripubblica in rete o
> su p2p, non significa necessariamente perdere soldi.
> 
ah bene, mi sembrava invece spaventata dall'idea che possa esistere una
copia gratuita accessibile in Rete..

> > Ma non  una strategia che apprezzo molto, e non sono nemmeno tanto
> > sicuro che paghi alla fine..
> >
> 
> veda sopra...^__^

Non ha capito: la strategia che non apprezzo è quella di distribuire
un'opera con CC e poi nascondere il fatto che l'opera abbia quella
licenza, non dire che si possono trovare anche copie digitali gratuite,
etc.

Chi si comporta così ha poca fiducia nel modello aperto, non crede di
poter vendere senza tenere nascosta la verità al proprio pubblico.
Questa verità è che, se l'opera è licenziata anche con la più
restrittiva delle CC, è possibile averne una copia gratuita (da un amico
che ha il dvd comprato come da una rete p2p)...a patto di rispettare le
condizioni imposte, ovviamente.

> >
> > Certo, queste libert rimangono anche se l'autore propone le sue opere
> > solo a pagamento, scelta che rende solo pi difficile per il pubblico
> > reperirle gratuitamente.
> >
> 
> se  a pagamento perch dovrebbero reperirle gratuitamente?

ecco, qui sta il nodo del discorso.
Se un'opera è rilasciata con una qualsiasi licenza open content,
significa che all'autore fa piacere che si possano fare delle copie e
distribuirle in giro come vogliamo (di solito, l'autore chiede di farlo
solo per fini non commerciali).

Quindi io ho tutto il diritto di reperire un'opera CC gratuitamente,
facendomi fare una copia da un amico o scaricando dal p2p.
Negare questo sarebbe non aver capito nulla del copyleft e dell'open
content.

>  poi come
> ho detto anche io, la licenza non lo vieta, ma pensare principalmente
> che una licenza CC o copyleft sia prima gratuita e poi forse se per
> qualche puro caso ci scappa il morto pago, non  corretto.
> 

Chi ha mai detto questo? Queste sono sue illazioni...
Il fatto è che nel mondo CC e copyleft pagare è una scelta, non è
obbligatorio. Il modo di accedere gratuitamente alla copia digitale di
un'opera CC ci sarà sempre e sarà sempre legale.

Pagare dipende dall'etica del singolo, che decide se sostenere il lavoro
di un autore oppure no.

> > Per mi sembra che questo modo di distribuire non sia poi cos lontano
> > da quello tradizionale, soprattutto nel rapporto tra autore e pubblico.
> > Il famoso accesso libero alla cultura  un po' scaricato sulle spalle
> > del pubblico.
> 
> Non confondiamo l'accesso libero alla cultura con  tutto gratis, non
>  vero che  tutto gratis. Le faccio un esempio, mettiamo caso che lei
> lavori come revisore di bozze in una casa editrice che pubblica sotto
> CC (ossia quelli che in pratica riscrivono il libro in lingua
> italiana, indipendentemente dal fatto che il libro sia stato tradotto
> o meno loro modificano il libro anche radicalmente fino a che piace
> all'editore) facendo un orario lavorativo di 8 ore al giorno per 1200
>  al mese, al netto di tasse sono 930 ca, pi buoni pasto, ok ora
> arriviamo alla fine del mese e il suo capo decide che il suo lavoro
> non deve essere retribuito, la motivazione di tutto questo  "se posso
> avere il tuo lavoro a gratis perch dovrei pagarlo?".

questo è delirante e serve solo a confondere le idee.
Un conto è lavorare 8 ore al giorno per un'azienda, è ovvio che si debba
pretendere di essere pagati per forza.
Ma qui stiamo parlando di tutt'altro.

> E' lo stesso discorso che fa lei, lei dice che chi pubblica sotto CC deve pubblicare
> a gratis, ma se il libro viene pubblicato gratuitamente vuol dire che
> non si avranno i soldi per pagare il revisore di bozza, in questo caso
> lei, le piacerebbe non avere lo stipendio per il lavoro che ha fatto?
> 

Io non ho mai detto questo, anzi.
Ho solo detto che chi distribuisce con CC lo fa probabilmente perché ha
piacere che si possano fare copie dell'opera (pur rispettando i vincoli
della licenza), altrimenti non capisco perché usare CC; tanto varrebbe
basarsi sul copyright tradizionale e magari sul DRM, se non si gradisce
questo aspetto della faccenda.

Quindi non si tratta di pubblicare gratis e di rinunciare al guadagno.
Come ha detto lei prima, si può vendere anche se esiste una copia
gratuita in Rete. Dunque, qual è il problema?


> > Ecco, invece di un rapporto di fiducia e di collaborazione, mi sembra si
> > crei un rapporto di diffidenza in cui ciascuno - autore e lettore - si
> > guarda con circospezione, temendo di essere fottuto dall'altro.
> >
> 
> S,  vero si crea un rapporto di questo tipo quando il lavoro altrui
> non viene assolutamente calcolato in quanto tale, quando si pretende
> che tutto sia a gratis, quando si dice se non me lo dai gratis tanto
> prima o poi qualche lamer o tramer o cracker mi pubblica la versione
> libera e tu ti attacchi.

Le ricordo che siamo sulla lista di Creative Commons e parliamo di opere
creative rilasciate con licenze libere. Cosa diavolo c'entrano i lamer e
i cracker? Mi sembra che lei stia cercando di confondere le acque...

Facciamo un esempio pratico e concreto.
Tempo fa ho sostenuto la produzione di un film pre-acquistando il dvd.
Ho sostenuto quel progetto perché mi era piaciuto molto il lavoro
precedente dell'autore e anche perché aveva scelto Creative Commons. Non
solo, aveva dimostrato di credere fermamente nel libero accesso.

Ora vedo che sul suo sito si può solo comprare il dvd; non c'è né
download né streaming, né un'indicazione su dove trovare il materiale.
Quel che è peggio, non si dice neanche che il film è licenziato con CC
(e questa forse è la cosa, secondo me, più inaccettabile).

Dove è il libero accesso? Sul sito non ce n'è traccia..gli autori se ne
sono dimenticati..
Il libero accesso è solo nel dvd aquistato: questo contiene la licenza
CC (quindi ti dice i tuoi diritti) e ovviamente il film. E' compito del
pubblico realizzare davvero il libero accesso.

Io farò copie agli amici che me lo chiedono. Forse lo metterò anche
nelle reti p2p. Non solo è un mio diritto, ma in teoria è quello che
vogliono anche gli autori, altrimenti non avrebbero scelto CC, no?


> Se non si da il giusto, e ripeto il giusto, compenso agli autori, si
> rischia di non vedere pi produzioni di quel dato autore, d'altronde
> non mi pare che si mangi gratuitamente, io se vado al supermecato pago
> ci che prendo, non me lo regalano e se voglio mangiare devo
> guadagnare. 

Concordo pienamente. Manca proprio la cultura su questo.
Lei si è fatta un'idea di me come uno scaricatore folle che se ne frega
di sostenere gli autori, ma le assicuro che non è così: nel mio piccolo,
cerco di dare tempo e soldi alle persone o ai progetti che ritengo
importanti e nei confronti dei quali mi sento debitore.


> >
> > In conclusione, l'autore pu fare quel che vuole, ma - secondo me - deve
> > stare molto attento alle sue decisioni, perch influenzeranno il
> > rapporto col suo pubblico..che non conta poco
> 
> Guardi glielo ripeto  solo una questione di mentalit, in italia c'
> la mentalit del "non pago" o meglio "di quanto  bello rubare agli
> altri e farla franca", se l'autore decide che il suo materiale
> (qualunque esso sia)  solo ed esclusivamente a pagamento, la sua
> decisione  da rispettare, se vuole comprare compra se non vuole
> comprare non compra come si fa in un negozio regolare. Se un artista
> decide di pubblicare gratuitamente si rispettano i limiti della
> licenza inserita.
> 

lo ripeto, stiamo parlando di opere CC. Se l'autore vende sul suo sito
solo a pagamento, niente mi impedisce di scaricare gratuitamente le sue
opere dal p2p; è legale!

> Certi discorsi mi sembrano come quelle persone che pur di avere la
> maglietta firmata piuttosto di andare in un negozio e comprarla a
> prezzo pieno, la comprano rubata al mercato delle pulci, non
> contraffatta, la stessa merce, senza offesa non sto dicendo che  un
> ladro, ma mi ha ricordato il discorso che mi ha fatto una volta una
> persona.
> 
scaricare un'opera CC dalle reti p2p è legale e non va contro la licenza
CC, dunque non è contrario alle intenzioni dell'autore.
Quindi anche questo paragone è del tutto fuori luogo.

> La fiducia tra un autore ed il suo pubblico non si ha solo se si
> pubblica gratuitamente qualcosa, si ha nel momento in cui l'autore si
> vede rispettato dal suo pubblico sia per se stesso sia per le sue
> pubblicazioni, sia nelle sue eventuali decisioni in merito alle
> pubblicazioni, alle licenze scelte o altro.
> 
D'accordo, ci sarebbe bisogno di un pubblico maturo, che senta la
responsabilità di sostenere anche economicamente un autore che stima e
delle cui opere si sia giovato.
Però anche l'autore deve meritarsi questa fiducia e questo sostegno. E
il modo migliore è - credo - la trasparenza.

> E' assolutamente riduttivo dire gratis = fiducia con il pubblico.
> 

Io direi piuttosto: trasparenza= fiducia del pubblico.
Io perdo la fiducia nei confronti di un autore che prima decanta CC e il
libero accesso, e poi sul suo sito non c'è il download gratuito (e
passi), non ci sono link - nemmeno nascosti bene - a siti che forniscono
lo streaming e il download gratuiti (e passi), non c'è alcun cenno al
fatto che il film è rilasciato con licenza CC (e questo secondo me è
inaccettabile).
In questo modo di fare io non vedo il libero accesso. O almeno, è molto
limitato perché la sua applicazione è affidata del tutto al pubblico,
mentre l'autore sembra averne una gran paura.




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