[Community] [cc-it] Segnalazione: "Come utilizzare una licenza Creative Commons e guadagnare dalla libera circolazione della propria opera?"
Nicola A. Grossi
nag a area01.org
Lun 14 Lug 2008 16:02:50 CEST
Francamente io il nuovo non lo vedo. Non voglio essere polemico a tutti i
costi ma davvero non lo vedo.
Vedo semmai il rinnovamento del vecchio sistema "parassitario", in cui una
catena di intermediari si frappone tra l'autore e gli utilizzatori.
Che senso ha oggi, per l'autore, con gli strumenti che ha a disposizione
(possiede infatti i mezzi di produzione, di diffusione e anche, grazie alle
licenze modulari, di gestione),
farsi sfruttare da una net-label del tipo descritto da liberius? Chissà come
si chiamerebbe marxianamente il surplus di cui beneficiano questi
intemediari... ultrasurplus? :-)
Innovativo sarebbe semmai, come nello spirito (originario? spero di no) di
CC, che l'autore gestisse direttamente i rapporti con gli utilizzatori,
senza intermediari di sorta.
Innovative sarebbero quelle piattaforme in cui domanda e offerta si
incontrano e l'autore riesce a gestire i propri interessi senza
intermediari.
Mancano forse i mezzi tecnologici?
Quello sarebbe il vero 2.0 in questo campo.
Però non possiamo aspettarci questa rivoluzione dai commercianti. Loro si
occupano dei propri sacrosanti interessi.
Dopodiché bisogna anche tenere presente un dato di fatto: le scelte degli
artisti c.d. emergenti.
Non possiamo pensare che gli autori siano acefali. Possiamo anzi dire che
scelgono nel proprio interesse.
Quanti giovani artisti italiani si rivolgono alle net-label? Pochissimi.
Perché?
Ci sarà pure un motivo, no?
E invece tutti hanno un myspace.
Allora l'interesse primario è evidentemente quello di farsi conoscere, non
quello di fare "affari" con una net-label.
Quindi stiamo attenti a confondere l'innovazione con il rinnovamento del
vecchio paradigma economico. :-)
Innovativo è qualcosa che rivoluziona un sistema, non qualcosa che trova il
modo di salvarlo.
Innovativo è, ad esempio, il copyright 2.0 di cui parla Ricolfi.
Poi si può discutere sull'opportunità di quel copyright 2.0, ma non c'è
dubbio che si tratta di innovazione.
Infine, resta da chiederci, chi cura gli interessi dell'autore fuori dal
giro di affari delle net-label?
Ecco che ritorna la SIAE, e le net-label tutte intorno.
No, per carità, voglio scendere. :-)
bye
nag
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