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Nicola A. Grossi nag a area01.org
Sab 12 Lug 2008 03:02:52 CEST


Davide d'Atri ha scritto:

> mi pare interessante il fatto che proteggi gli interessi delle catene 
> di negozi piuttosto che dei musicisti. 

No, guarda, hai sbagliato decisamente persona. :-D
Dico soltanto che ai musicisti piacerebbe molto farsi conoscere, anche 
senza ricevere compensi.
E' soprattutto per questo che vengono utilizzate le licenze CC.


> Principalmente a noi pare importanre far guadagnare l'artista quando 
> ne ha diritto. Il fatto che come dici te ad alcuni "artisti piacerebbe 
> molto essere filodiffusi in tutti i pubblici esercizi italiani, anche 
> gratuitamente" non è necessariamente positivo in quanto significa che 
> essi stessi hanno poco spazio dove farsi ascoltare! 

E' ben noto che gli sconosciuti hanno poco spazio per farsi ascoltare.
Altrimenti myspace non avrebbe tanto successo.
Bisogna proprio creare spazi: che siano i pubblici esercizi come le 
manifestazioni che, ad esempio, organizza Anomolo non importa.
L'importante è aumentare i canali di libera diffusione della musica. 
Prima ti fai conoscere e poi, se hai talento, creerai il tuo futuro, 
anche economico, come meglio credi.
Zucchero veniva a cantare a gratis sotto casa mia nei primi anni '80. :-)

> (oltre che utopico... in quanto in caso sarebbero pochi esercizi e 
> certamente non tutti). 

Il livello di utopia dovremmo valutarlo una volta che tutti pubblici 
esercenti fossero consapevoli del fatto che esiste un modo per 
filodiffondere musica d'ambiente e non pagare niente e nessuno.


> A mio parere questo non c'entra molto con la libera diffusione della 
> musica. La libera diffusione dovrebbe valere principalmente per il 
> consumer piuttosto che per il business. In effetti è proprio quello 
> che cerchiamo di fare in beatpick: servizi gratuiti il più possibile 
> al consumer/prosumer pagati dal business.

A mio parere, invece, la libera diffusione è libera diffusione e il 
libero mercato è il libero mercato.
Se nessuno ti conosce, se resti impacchettato in un cd che una net-label 
vende a Pinco, non hai futuro.
Sei solo un prodotto ad uso e consumo di un abile intermediario che ti 
sfrutta per i propri interessi.
Se invece riesci a farti conoscere e piaci, allora puoi avere una 
chance. Anche la chance di fare soldi.
Questo chi utilizza le CC lo sa bene. Questa è la strada più 
intelligente ed è la strada che, in fondo, da sempre tutti seguono.
La figura del giovane artista sconosciuto a cui non preme tanto farsi 
conoscere quanto ricevere compensi da qualche pubblico esercente è...
patetica oltreché inverosimile. :-)


> In ogni caso Nicola siamo veramente ben disposti a cercare opinioni 
> sulla differenziazione commerciale/non commerciale. é sicuramente 
> materia di grande interesse per noi. Su questo seguiamo molto le 
> indicazioni dei nostri artisti. Alla catena McDonald però non penso 
> che daremo musica gratuita...

Non ti sto dicendo di cambiare politica commerciale (non lo dico né a te 
né alla McDonald), ti sto dicendo soltanto che sarebbe opportuno che sul 
vostro sito specificaste cosa intendete per non commerciale.


bye
nag




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