[Discussioni] Re: [Community] Oss2005 e i diritti d'autore

Giacomo Cosenza giacomo.cosenza a sinapsi.com
Lun 28 Mar 2005 16:18:11 CEST


On Mar 26, 2005, at 11:17 PM, Francesco Potorti` wrote:

> Giacomo Cosenza:
>> O siamo liberi con pochi, ma chiari principi, oppure vince il solito
>> divide et impera.
> A dire il vero, questi pochi, chiari principi sul mondo delle
> pubblicazioni scientifiche non ce li ho :-)
A dire il vero neppure io (come su molto, molto altro). Pero' ho come 
la sensazione che possano essere ridotte senza gravosi problemi, 
ottenendo in cambio un poco di normalizzazione e semplificazione. In 
fondo non fu proprio Newton a dire "siamo nani su spalle di giganti"?

L'intermediazione dell'editoriale dovrebbe dare valore aggiunto, mentre 
mi sembra che quasi sempre sottragga liberta', sia agli autori che ai 
fruitori.
> Ho delle conoscenze abbastanza chiare sul diritto d'autore nella
> distribuzione di software, e delle opinioni fondate sul bene e sul male
> in questo ambito, idee che però non chiamerei principi, perché non sono
> sicuro che si possano applicare sempre e comunque.  Fuori del campo del
> software ho conoscenze meno precise e idee molto più vaghe, figuriamoci
> principi.
boh. al momento non ho una scala di valori dove posizione le idee e i 
principi. In linea di massima credo che i principi dovrebbero fare da 
"guida", da canovaccio pragmatico. Sono invece troppo corrotto da 
letture filosofiche per esprimere opinioni riguardo le idee.

Mi rimane pero' tra i tasti un pensiero riguardo i paradigmi (Khun), 
che non sono solo scientifici, ma anche sociali e che forse 
assomigliano un poco alle norme da te riportate. Ho la sensazione forte 
che il "paradigma" editoriale dell'intermediazione stia raggiungendo la 
fine del suo ciclo di vita. In modo molto istintivo una bottarella mi 
vien voglia di dargliela....ma non ho un sistema o una teoria per 
giustificarlo.
> Per restare nel campo delle pubblicazioni scientifiche, è la norma
> che gli autori di un articolo che viene pubblicato su una rivista
> scientifica ne cedano tutti i diritti all'editore.
si e' vero, ma vedi sopra
> Buona parte degli
> editori importanti del ramo ingegneristico (l'ambito che conosco),
> concedono agli autori la possibilità di pubblicare gli articoli sul
> proprio sito web personale, ma alcuni lo fanno solo su richiesta
> scritta, e alcuni non lo permettono mai.
ancora vero. vedi sopra
> Per le pubblicazioni agli atti di congressi, invece, la norma è che non
> venga richiesto trasferimento di copyright, e che l'autore sia libero
> quindi di pubblicare l'articolo altrove.  Non in tutti i congressi
> è così, ma è la prassi più diffusa, l'unica che avevo incontrato di
> persona finora.  Immagino sia perché spesso gli autori ampliano ed
> approfondiscono un articolo pubblicato in un congresso e lo propongono
> successivamente ad una rivista, foro generalmente più prestigioso ma 
> con
> tempi di pubblicazione molto più lunghi.
si credo anch'io
> Questo per inquadrare la situazione, sulla quale ho alcune opinioni su
> cosa sia buono e cosa cattivo, ma sparse e incoerenti.
>>> che rende pleonastico il trasferimento di diritti che mi è stato
>>> richiesto, ma se loro si sentono più tutelati così...
>> tutelati da cosa?
> Dall'eventuale mia futura richiesta di rimuovere le copie da loro
> pubblicate in assenza di una mia autorizzazione scritta e firmata a
> farlo.  Lo so che non sta in piedi, ma scommetterei che è da questo che
> si vogliono tutelare.
>>> Ah, quello è facile :-) Come in tutti i congressi che io conosca, se
>>> non ti iscrivi (e paghi l'iscrizione, ovviamente),
>> non e' tanto ovvio che si debba pagare. o tu rappresenti un'azienda e
>> quell'evento e' una vetrina per la tua azienda, oppure sono i tuoi
>> contenuti che pagano per te.
> Non so quali congressi tu frequenti, ma nel campo della ricerca di tipo
> ingegneristico (telecomunicazioni, nel mio caso), gli autori (in 
> pratica
> le istituzioni di cui sono dipendenti o quelle che erogano i fondi
> dei progetti di ricerca nel cui ambito sono scritti i lavori) pagano
> come tutti gli altri intervenuti, ed è una regola a cui non conosco
> eccezioni.
mah, a dire la verita' sono passati troppi anni (credo piu' di una 
quindicina) da quando non pubblico piu' memorie scientifiche in 
congressi tecnico-scientifici (intelligenza artificiale e sue 
applicazioni in ambito petrolifero) per ricordarmi come stessero allora 
le cose. certo non pagavo di persona, ma questo era naturale, visto che 
rappresentavo un'azienda (anzi la piu' grande azienda italiana).
pero' su questi temi, allora avevo un livello di coscienza molto basso, 
quasi nullo. usavamo il free software e facevamo collette per donare  
qualche centinaio di dollari all'anno e ci toglievamo il peso. 
compravamo gli atti dei congressi (soprattutto di quelli cui 
partecipavamo per darci un pochino di lustro interno) e via.
non mi sorprende che nella ricerca ingegneristica/telecomunicazione le 
cose stiano ancora cosi.
>>

>> Ciao e spero di leggere il tuo articolo alemeno in cinque posti
>> differenti.
> L'articolo è già presente sul mio sito web da diverso tempo (è
> l'articolo-manifesto su software libero e ricerca che trovi ad
> <http://fly.isti.cnr.it/sl/fs-and-research>).
ottimo. grazie
>

> Enrico Zini:
>> Riflessioni e divagazioni dialettiche a parte, perché dici che
>> pretendere che cambino il modulo anche per gli altri sia poco serio?
> Penso quindi che procederò con l'invio dell'articolo.

Dai Francesco, prova almeno a sentire se altri autori di tua conoscenza 
possono fare altrettanto.
buona Pasquetta
mimmo

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