[Community] cina
Giacomo Cosenza
giacomo.cosenza a sinapsi.com
Ven 2 Dic 2005 19:30:54 CET
Nicola A. Grossi wrote:
> Press Creative Commons Italia ha scritto:
>
>> Chi chiamerebbe Mozart un pirata criminale? Forse Faletti?
>> Celentano? Gino Paoli? Ligabue? Zucchero? Vasco Rossi? I fratelli
>> Vanzina? Bruno Vespa? Chi di tutti questi puo' permettersi di dire
>> che Mozart era un pirata criminale?
>
>
>
> Ogni tempo, ogni luogo ha le sue leggi, giuste o ingiuste che siano.
> La legge, in questi casi, si rispetta: non si tratta di elementi su
> cui poter basare una guerra civile (sarebbe paradossale).
e chi vuole fare una guerra civile? io no di certo, paradossale o meno
che sia
> Ma rispettare la legge non significa non battersi, civilmente,
> affinché la legge possa cambiare.
esattamente.
> Allora forse è il caso di sostituire i nomi degli artisti con i nomi
> di chi legifera: si arriva subito al nocciolo della questione.
allora metti i nomi di chi legifera. io le ho chiamate leggi ad aziendam.
>
>
>> Questa estate sono stato a Praga a vedere il Don Giovanni proprio nel
>> teatro dove Mozart ne diresse la prima. Li manderei tutti li a vedere
>> se hanno il coraggio di starnazzare il loro diritto d'autore. E se
>> non possono permettersi loro di starnazzare, possono forse
>> starnazzare come oche av(i)ariate le bmg, le sony, o qualsiasi altra
>> major?
>
>
> Starnazzano perché la legge gli permette di farlo: perché mai non
> dovrebbero starnazzare?
no, non e' vero che starnazzano per questo. come mai nessuno starnazza
quando la sony viola i diritti delle licenze GPL ed LGPL (e puoi
scommetterci che ci sono altre valanghe di pacchetti proprietari che lo
fanno. Come mai il comune di milano dice nelle pubblicita' in
metropolitana indirizzate ai consumatori "Tu sei il vero pirata" con
tanto di benda sugli occhi? Non credo che sia la legge a
consentirglielo. Altrimenti do fianco dovrebbe mettere un altro
manifesta indirizzato alla SonyBMg dove dice: voi siete i veri pirati.
> Se una legge avvantaggia te imprenditore, che fai? Dici: "No, non mi
> interessa, per me questa legge non esiste perché è ingiusta! Non me la
> meritavo!"?
no. se sono un imprenditore, cosa che sono, non dico questa legge non
esiste perche' e' ingiusta, vado a bruxelles, cosa che ho fatto a spese
mie, mentre i lobbisti andavano a spese di confinfdutria, e li parlo con
gli eurparlamentari italiani per discutere e chiarire le posizioni,
PRIMA CHE LEGIFERINO
>
>
>> Forse dovremmo tutti imparare a comprendere meglio il ruolo degli
>> attori dell'intera catena del valore (o del dolore?) che si
>> frappongono tra gli artisti e il pubblico. Chi aggiunge valore
>> esistera' anche nell'economia dell'abbondanza digitale. Chi lo ha
>> aggiunto nell'economia della privazione fisica non e' detto che
>> continuera' a fornire valore aggiunto. In caso negativo speriamo
>> sparisca, o almeno che sia sufficientemente agile di mente per
>> cambiare in corsa. Non sono forse gli stessi che si sono inventati
>> la real-time enterprise?
>>
>> Quello che vedo, per ora, e' che, per non perdere le posizioni, se
>> ne inventa di tutti i colori, compresa la "criminale" violazione del
>> diritto d'autore nella realizzazione di un DRM realizzato
>> starnazzando al lupo al lupo in in difesa del diritto d'autore.
>> Questo e' la loro concezione della real-time enterprise: lobbare per
>> farsi fare leggi ad aziendam.
>
>
> E ritorniamo al solito punto: se un bel giorno una serie di norme
> chiamate EUCD rafforzano diritti connessi e DRM ad uso e consumo di
> major ed editoria, è perché ci sono dei signori, ben pagati (doppio
> senso?), che legiferano.
fino a quando la trasparenza non entra in campo, quasi sempre grazie
alla rete (vedi proprio i brevetti e, recentissimamente, AGICOM sull'ADSL)
> Il concetto di lobbying è statunitense,
lobbare non e' un reato. e' che in italiano prende un'accezione
negativa, ma io lo intendo in modo anglosassone. e a blx e' prorpio
quello che fatto: lobbing.
> l'EUCD è figlia dello statunitense DMCA: forse è il caso di
> sottolineare politicamente la nostra dipendenza economica e culturale
> dagli USA. E' un po' riduttivo dire che le aziende sono cattive perché
> sono brave a fare i loro interessi (quando li fanno nella piena
> legalità).
certo possono investire un mucchio di milioni in attivita' di lobbing
per comprare i legislatori, ma le cose stanno cambiando, perche' i
consumatori non piu' tanto citrulli e la rete e' sempre piu' ampia,
infatti e' proprio la trasperenza ela neutralita' della rete che adesso
voglio attaccare. la trasprenza fa paura alle aziende che vogliono
comprare le leggi e ai politici che sanno che prima o poi si vota e non
possono piu' tanto facilmente fare buon viso e cattivo gioco, perche' i
nostri occhi sono tanti e vedono quasi ovunque.
>
>
>
>> Noi dobbiamo aiutare gli artisti nella realizzazione del loro sogno,
>> che non e' mai quello di diventare indicibilmente ed immoralmente
>> ricchi, ma di ritornare al pubblico i talenti che hanno avuto la
>> fortuna di avere in dono. Anche questo e' un principio di
>> reciprocita'. Forse ritorneremo a sognare anche noi qualcosa di
>> diverso dalla crescita del PIL inversamente proporzionale alla
>> crescita di senso.
>>
>> Certo deve essere tutto economicamente sostenibile. E siamo qui per
>> sperare di arrivarci uniti. Queste sono sono alcune delle molte
>> stupidaggini che ho pensato. E tu cosa hai pensato?
>
>
>
> Eh... caro Mimmo, penso che se tutti gli artisti meritevoli potessero
> avere pubblicità sul Corriere, in radio, sul web...
> tanti veri talenti emergerebbero. Purtroppo c'è chi può permetterselo
> e chi non può permetterselo... sai com'è...
ma non la vogliono per diventare arcimiliardari. la volgiono per farsi
conoscere. e' su questo che dobbiamo aiutarli.
Mimmo
>
>
> Saluti,
> n.a.g.
>
>
>
>
>
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