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Torino, 17 dicembre 2012.
Federico Morando, managing director e research fellow del Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (DAUIN), è il nuovo Lead di Creative Commons Italia. Lo ha annunciato ieri sera a Torino il prof. Juan Carlos De Martin, fondatore, insieme al Prof. Marco Ricolfi dell’Università di Torino, nel 2003 di Creative Commons Italia. Creative Commons Italia è il gruppo di lavoro – coordinato dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino – che rappresenta Creative Commons in Italia.
“Federico Morando sono anni che partecipa alle attività di Creative Commons sia a livello nazionale sia all’estero” afferma il prof. De Martin. “Il suo mix di competenze giuridiche, economiche e digitali e la sua passione per i temi CC l’hanno rapidamente fatto diventare una figura di riferimento apprezzata da tutti. Sono quindi certo che Federico sarà uno straordinario lead del gruppo di lavoro CC Italia: a lui va il mio più sentito in bocca al lupo e tutto l’appoggio del Centro Nexa!.”
“A inizio 2006 ho partecipato per la prima volta a una riunione del gruppo di lavoro di CC Italia: è stato entusiasmante (e strano!) vedere giuristi, ingegneri, economisti e scienziati politici discutere di dettagli giuridici, visti come strumenti operativi per favorire la creatività online. Grazie a questo fantastico gruppo di lavoro, a partire dai precedenti lead, Marco Ricolfi e Juan Carlos De Martin, alla community degli utenti CC ed a nuovi partner, sono sicuro che i prossimi anni vedranno un’ulteriore crescita dei beni comuni al servizio della creatività e della conoscenza.”
In merito al contributo di CC Italia al movimento CC globale, il fondatore di Creative Commons, il prof. Lawrence Lessig (Harvard), ha inviato al Centro Nexa il seguente messaggio:
“Nel 2003 venni a Torino per lanciare uno dei primi gruppi di lavoro nazionali Creative Commons. Tornai poi nel dicembre 2004 per il lancio della versione italiana delle licenze. Da allora la comunità italiana Creative Commons ha contribuito moltissimo al successo del movimento globale CC: grazie di cuore!”
A livello internazionale le licenze CC sono state adottate in numerosi contesti, dai numerosi blog di semplici cittadini della rete a istituzioni come la Casa Bianca USA, da artisti emergenti a band famose in tutto il mondo. I Radiohead, per esempio, rock band inglese che ha venduto 30 milioni di dischi in tutto il mondo, nel 2008 ha rilasciato i dati del proprio video “House of Cards” sotto licenza CC. Questa scelta ha scatenato la fantasia dei fan della band: il designer Tiago Serra ha utilizzato Blender, software open source per la modellazione e l’animazione 3D, per trasformare il video originale in una serie di coordinate spaziali grazie alle quali è stato in grado di realizzare, tramite un processo di stampa tridimensionale, una scultura del volto di Thom Yorke, voce solista del gruppo. Poiché si è trattata di un’opera derivata, e la licenza lo consentiva, per la riproduzione e la distribuzione del suo lavoro Serra non ha dovuto chiedere alcun permesso ai Radiohead.
L’album “34 Ghosts IV” del gruppo statunitense Nine Inch Nails è stato il primo album rilasciato in Creative Commons a ricevere una nomination ai Grammy Awards, uno dei premi più importanti degli Stati Uniti per i risultati conseguiti nel settore dell’industria musicale. Nonostante gli utenti abbiano potuto scaricare e condividere liberamente l’album, i NIN, grazie alla vendita di edizioni speciali, hanno incassato secondo Wired 1,6 milioni di dollari soltanto nella prima settimana dalla pubblicazione.
Anche musei e biblioteche hanno deciso di sfruttare le licenze CC per favorire la diffusione dei propri contenuti. La National Portrait Gallery (NPG), nel Regno Unito, ha apportato quest’anno alcune modifiche alla licenza sulle proprie immagini, consentendo il download gratuito per fini non commerciali: tale cambiamento implica 53 mila immagini in più a disposizione degli utenti di Internet.
Nel 2010 un gruppo di biblioteche di Colonia in Germania assieme al Centro Bibliotecario della Renania-Palatinato, ed in cooperazione con il Centro Servizi Bibliotecari del Nord Reno-Vestfalia, ha adottato lo strumento dell’open access e del pubblico dominio per i dati relativi ai propri cataloghi bibliotecari (5.4 milioni di record), rendendoli così pubblicamente accessibili e consultabili in rete, nonché riutilizzabili. Tra gli scrittori, Cory Doctorow, autore canadese di fantascienza e co-editore del famoso blog Boing Boing, è uno dei più grandi sostenitori delle licenze e la maggior parte dei suoi libri è liberamente scaricabile da Internet. Altri esempi di opere CC sono riportati nel box a seguire su Creative Commons.
In Italia importanti realtà del panorama editoriale come La Stampa, con il suo archivio storico, Il Fatto Quotidiano e Internazionale hanno adottato e messo a disposizione contenuti sotto licenza CC. Stessa scelta è stata adottata da alcuni blog fra i più seguiti in Italia come Spinoza.it e il blog di Beppe Grillo. Inoltre amministrazioni pubbliche tra cui la Regione Piemonte, attraverso il suo portale di dati aperti, enti di ricerca come Istat e imprese quali ad esempio Enel hanno deciso di diffondere dati e informazioni sfruttando le licenze CC. Tra i moltissimi esempi italiani di rilascio di contenuti con licenza CC segnaliamo La città di Asterix, story telling multimediale sul processo di integrazione di alcuni ragazzi afghani in Italia, realizzato dalla giornalista Carlotta Mismetti Capua. Oltre ad aver vinto il premio Ischia di giornalismo, il progetto è stato riproposto in un cortometraggio realizzato da Leonardo Cinieri Lombroso che si è aggiudicato nel 2010 il premio MyRome, iniziativa promossa da Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con il RomaFictionFest, per celebrare la città di Roma attraverso cortometraggi della durata di cinque minuti. Il progetto è inoltre diventato un libro, scritto dalla stessa Mismetti Capua, intitolato “Come due stelle nel mare”, pubblicato sotto licenza CC da Edizioni Piemme Mondadori. Molte altre opere Creative Commons sono segnalate quotidianamente sulla pagina Facebook CC Italia e in molti altri forum online.
Qualche dato su Creative Commons in Italia
Secondo le rilevazioni di CC Monitor il numero di licenze CC adottate in italia è di 5.530.005 (dati aggiornati al 22 maggio 2010). Questo dato ci colloca al 3° posto su 52 paesi. Allo stesso tempo, quasi la metà (43.57%) è del tipo più restrittivo (Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate) relegando l’Italia al 38° posto su 52 paesi per “grado di libertà” delle licenze adottate. All’11 ottobre 2012, il sito Flickr ospitava 241.183.394 scatti distribuiti con licenze CC e al 25 luglio 2012, YouTube offriva 4 milioni di video distribuiti con licenze CC.
I primi passi di Creative Commons in Italia
18 novembre 2003: il professor Lawrence Lessig, fondatore di Creative Commons e all’epoca docente a Stanford, annuncia a Torino l’inizio del lavoro di preparazione delle licenze Creative Commons italiane. In questa prima fase il progetto è guidato dal prof. Marco Ricolfi del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Torino, col coinvolgimento del CNR di Torino (Juan Carlos De Martin) per la parte tecnica.
16 dicembre 2004: Lawrence Lessig torna a Torino per il convegno (con festa) di lancio delle licenze CC italiane. In quella occasione il prof. De Martin diviene Lead del gruppo di lavoro CC Italia, col prof. Ricolfi nel ruolo di Legal Lead.
Che cosa sono Creative Commons e Creative Commons Italia
Creative Commons è un’organizzazione non-profit fondata nel 2001 da Lawrence Lessig con sede a San Francisco, che sviluppa e promuove strumenti legali gratuiti (in primis, le licenze Creative Commons) in grado di massimizzare la creatività, la condivisione e l’innovazione, in particolare online. Per favorire il ricorso creativo a opere di ingegno altrui, nel pieno rispetto delle leggi esistenti, Creative Commons offre diverse articolazioni dei diritti d’autore ad artisti, giornalisti, docenti, istituzioni e, in genere, creatori che desiderino condividere in maniera ampia le proprie opere. Tra gli esempi più famosi di utilizzo delle licenze Creative Commons c’è sicuramente quello di MIT OpenCourseWare, progetto del Massachusetts Institute of Technology, che mette a disposizione liberamente il proprio materiale didattico. Anche il sito ufficiale della Casa Bianca, Whitehouse.gov, pubblica i propri contenuti sotto licenza Creative Commons, così come anche un’importante azienda farmaceutica, GlaxoSmithKline, ha ceduto tutti i diritti del suo set di dati riguardanti la malaria, che comprende più di 13.500 composti noti per essere attivi contro questa malattia.
Creative Commons Italia (CCIT) è il gruppo di lavoro italiano affiliato a Creative Commons e parte del progetto CC Affiliate Network. Il gruppo di lavoro volontario è formato da giuristi, tecnologi ed altri esperti, che sin dal 2003 si occupano della traduzione italiana delle licenze Creative Commons, del loro adattamento al sistema giuridico nazionale e della loro promozione. Il gruppo di lavoro è coordinato dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (DAUIN), che ospita e gestisce anche il sito http://creativecommons.it. Col supporto dei “commoners” italiani, il Centro Nexa organizza anche iniziative di divulgazione e socializzazione, come gli incontri CCIT ed i Creative Commons Party.
Per restare aggiornati sulle attività di Creative Commons Italia:
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– Mailing list CC Italia: https://creativecommons.it/cgi-bin/mailman/listinfo/community
Biografia di Federico Morando
Federico Morando è managing director del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino, dove la sua attività di ricerca è focalizzata sul dominio “open content” ed “open data”. Già docente di diritto dei beni immateriali presso l’Università Bocconi, insegna presso il master in Proprietà Intellettuale organizzato congiuntamente dall’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) e dall’Università di Torino. È membro dell’Open Data Team di Regione Piemonte ed uno dei principali esperti italiani di licenze libere per il riuso dei dati pubblici. Laureato in economia presso l’Università Bocconi, dopo un master in economia teorica ha focalizzato i suoi studi sull’intersezione tra economia, diritto e nuove tecnologie, conseguendo un Ph.D. in analisi economica del diritto presso le Università di Torino e Gand.
Che cosa è il Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (DAUIN)
Il Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (Dipartimento di Automatica e Informatica) nasce a partire dalle attività di un gruppo di lavoro multidisciplinare – tecnico, giuridico ed economico – formatosi a Torino nel 2003 e che da allora ha ideato, progettato e realizzato diverse iniziative, tra cui: Creative Commons Italia (2003-presente), CyberLaw Torino (2004), Harvard Internet Law Program Torino (2005), SeLiLi, servizio di consulenza legale gratuita sulle licenze aperte per creativi e programmatori (2006-presente), COMMUNIA, la rete tematica europea costituita da 50 partner sul pubblico dominio digitale (2007-2011) e LAPSI, la rete tematica europea dedicata agli aspetti legali delle informazioni del settore pubblico (2010-2012).
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