Immagine di Sergio Santos rilasciata con licenza CC BY 2.0 (http://nursingschoolsnearme.com/ image credit richiesta dall'autore)
Il presente articolo è la traduzione, a cura del Capitolo italiano CC, dell’articolo “Creative Commons’ Response to COVID-19. Actions we are taking to protect our staff and community” pubblicato sul sito www.creativecommons.org
La risposta di Creative Commons all’emergenza causata dal COVID-19: interventi a tutela del personale e della comunità.
A causa dell’emergenza sanitaria senza precedenti causata dal COVID-19, Creative Commons ha posticipato tutti i viaggi di lavoro e cancellato il CC Global Summit previsto per maggio per quanto riguarda gli incontri di persona.
CC è un’organizzazione con personale che lavora da remoto in tutto il mondo. Il mondo di CC è aperto e senza barriere e stiamo continuando a portare avanti il nostro lavoro.
Il lavoro di CC per promuovere e facilitare le politiche di Open Access
Riconoscendo la necessità urgente di implementare la ricerca scientifica e il raccoglimento di dati relativi al COVID-19, stiamo lavorando con organizzazioni finanziate con fondi pubblici per:
- Adottare politiche di Open Access che prevedono che tutte le ricerche finanziate con fondi pubblici siano rese disponibili con licenze aperte o in pubblico dominio
- Garantire che tutte le risorse educative siano rilasciate con licenza aperta, per favorire la diffusione di informazioni affidabili e utili.
Per ulteriori informazioni sull’importanza dell’Open Access in questo periodo di emergenza globale, consultate il post “Now is the Time for Open Access Policies—Here’s Why.”
(Grazie a CC Uruguay e CC Brazil, questo articolo è disponibile in spagnolo and Portoghese)
-Si segnala anche la traduzione in italiano a cura del Capitolo italiano CC –
Risorse per te e la tua comunità
Stiamo creando e condividendo risorse che speriamo possano aiutare i membri della nostra comunità a fronteggiare con successo ciò che sta succedendo a livello globale e a rimanere correttamente informati. Di seguito elenchiamo le risorse messe a disposizione, che verranno costantemente aggiornate.
- Fermare la diffusione: puoi aiutare a bloccare la diffusione del COVID-19 conformandoti alle indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tra le quali rientrano lavarsi le mani per almeno 20 secondi e mantenere la distanza sociale. Ulteriori informazioni qui.
- Trovare risorse educative aperte (OER): la comunità di Open education ha dato vita ad un lavoro sull’insegnamento e l’apprendimento nell’era del COVID-19. Nel file sono presenti più schede che forniscono collegamenti a: risorse K-12 (primarie e secondarie), repository OER, strumenti OER, supporto agli studenti, insegnamento online e altro. E’ un documento aperto: chiunque può contribuire con risorse aggiuntive.
- Facilitare riunioni, lezioni ed eventi online: molte realtà forniscono strumenti per spostare online tutte le attività che normalmente vengono gestite offline. In questo documento, curato dal gruppo Facilitators for Pandemic Response, sono presenti moltissimi strumenti per agevolare meeting, eventi online e altro ancora.
- Lavorare da casa: per rispettare le misure di distanza sociale, moltissime persone stanno lavorando da casa per la prima volta. CC ha sempre svolto le proprie attività da remoto, e dunque comprendiamo le sfide che derivano da questa condizione. Per aiutare le organizzazioni e i singoli che stanno sperimentando questo nuovo modo di lavorare, abbiamo predisposto un articolo che approfondisce la materia: “We’re a Fully Remote Nonprofit: Here’s Some Advice on Working From Home”.
- Mantenere impegnati i bambini: per aiutare i genitori a mantenere impegnati i bambini durante la chiusura scolastica, educatori e bibliotecari stanno creando risorse e materiali educativi, dalle lezioni stampabili al club del libro virtuale. Consigliamo questa raccolta realizzata dall’Università dell’Arizona.
- Rimanere informati: è importante prestare attenzione agli aggiornamenti provenienti dal personale sanitario internazionale e locale, come l‘OMS o il Centro per la prevenzione ed il controllo della malattia (CDC) statunitense, che generalmente sono le fonti più attendibili.