Il 18 dicembre 2024 si è svolta a Roma, presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la conferenza “Il diritto d’autore nella prospettiva della scienza aperta e della valorizzazione del patrimonio culturale“. L’evento, organizzato dalla coordinatrice italiana di KR21, Deborah De Angelis, con il supporto di KR21, e in collaborazione con il Capitolo italiano di Creative Commons e l’IGSG – Istituto di informatica giuridica e sistemi giudiziari del CNR, ha riunito esperti per esplorare il rapporto tra diritto d’autore, scienza aperta e patrimonio culturale. Ospitata nell’Aula Marconi del CNR, la conferenza ha segnato una tappa significativa, grazie anche al patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’Ordine degli Avvocati di Roma, di ALAI Italia, dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI) e dell’Osservatorio Giuridico sull’Innovazione Digitale (OGID) dell’Università La Sapienza di Roma.
L’evento ha sottolineato il potenziale trasformativo delle politiche di scienza aperta nel ridisegnare la ricerca e migliorare l’accesso al patrimonio culturale. Con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e il riconoscimento di 3 crediti formativi, l’incontro ha attirato un pubblico eterogeneo, evidenziando l’ampia rilevanza di queste tematiche.
Le presentazioni powerpoint degli interventi sono accessibili sul sito dell’Istituto di Informatica Giuridica e Sistemi Giudiziari (IGSG).
Interventi di apertura
La conferenza è iniziata con un intervento di Salvatore Capasso, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale (DSU) del CNR, che ha affermato il ruolo centrale delle politiche di scienza aperta per il progresso della ricerca e ha sottolineato la necessità di dati accessibili per facilitare la condivisione e la divulgazione scientifica. Emma Lazzeri, dell’Ufficio Agenda Digitale e Processi del CNR, ha illustrato la strategia di scienza aperta dell’organizzazione, definendo nel dettaglio le azioni specifiche intraprese per implementare queste politiche.
Sessione 1 – “Politiche, norme e pratiche per l’apertura della ricerca scientifica”
Moderata da Sebastiano Faro, direttore dell’IGSG, la prima sessione ha approfondito le politiche, gli standard e le pratiche che consentono una ricerca scientifica più aperta.
Valentina Moscon, dell’Istituto Max Planck per l’innovazione e la concorrenza di Monaco, ha offerto una panoramica approfondita sul diritto di pubblicazione secondaria (SPR) in Europa, sottolineando il crescente sostegno politico per il suo riconoscimento, in particolare in riferimento al periodo 2025-2029. Faro ha evidenziato i risultati del progetto Right2Pub, finanziato da KR21, che promuove una riforma legislativa per implementare il diritto di pubblicazione secondaria e la conservazione dei diritti degli autori in ambito scientifico. Uno dei risultati principali è la pubblicazione ad accesso aperto del book manifesto “Conservazione dei diritti dell’autore e diritto di pubblicazione secondaria in ambito scientifico” da parte di CNR Edizioni. Iolanda Pensa, della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e Wikimedia Italia, ha sottolineato l’adesione ai principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) per la condivisione dei dati della ricerca. Ha inoltre presentato le linee guida sviluppate nell’ambito del progetto “Open Science for Arts, Design and Music (OS-ADM)”, volte ad aiutare i ricercatori di questi settori a gestire i diritti di terzi sui contenuti protetti.
Sessione 2 – “Sostenibilità dell’accesso aperto nelle pubblicazioni scientifiche”
La seconda sessione, moderata da Ginevra Peruginelli dell’IGSG, ha affrontato la trattazione dei modelli sostenibili per l’accesso aperto nell’editoria accademica.
Andrea Capaccioni, dell’Università degli Studi di Perugia, ha investigato i vari modelli economici per garantire la sostenibilità dell’accesso aperto, citando il progetto brasiliano SciELO come un esempio in cui i finanziamenti governativi sostengono direttamente la scienza aperta, riducendo la dipendenza dai bilanci delle biblioteche. Tommaso Agnoloni dell’IGSG ha presentato il progetto DIAMAS, che si concentra sugli editori istituzionali e sul Diamond Open Access, illustrandone l’obiettivo principale di promuovere standard qualitativi dell’editoria scientifica e garantire la sostenibilità di un panorama editoriale diversificato. Fulvio Guatelli, della Firenze University Press, ha esplorato il ruolo delle university press nella promozione dell’accesso aperto, sostenendo la necessità di un’infrastruttura condivisa per ridurre i costi e consentire l’indipendenza, promuovendo al contempo la collaborazione.
Sessione 3 – “Patrimonio culturale e scienza aperta”
La terza sessione, moderata da Deborah De Angelis, ha esplorato l’interazione tra scienza aperta e patrimonio culturale.
Emanuel Demetrescu, dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR, ha approfondito il ruolo e le funzioni dell’ISPC, evidenziando la stretta sinergia tra dati aperti, scienza aperta e scienza del patrimonio culturale e la necessità di trovare un equilibrio tra i diversi interessi coinvolti in questo campo. Giulia Dore dell’Università di Trento ha esaminato gli ostacoli normativi italiani alla condivisione aperta del patrimonio culturale, e le sfide derivanti dal recepimento dell’articolo 14 della direttiva CDSM (Dir. 2019/790/UE). Marta Arosio di Wikimedia Italia ha illustrato il progetto “Empowering Italian GLAMs“, che sta estendendo le iniziative di Open Culture a musei, biblioteche, archivi e gallerie attraverso una gestione sistematica dei dati.
Un’iniziativa collettiva per la conoscenza libera
La conferenza si è conclusa con l’annuncio dell’Iniziativa collettiva a sostegno della libera condivisione e diffusione della conoscenza, promossa dal Coordinamento italiano di KR21, IGSG e dal Capitolo italiano di Creative Commons. Deborah De Angelis ha rivelato che il Presidente della CoPER (Consulta dei Presidenti degli enti pubblici di ricerca) si è impegnato a sostenere l’iniziativa, a testimonianza del crescente supporto istituzionale. Ha esortato i partecipanti a raccogliere ulteriori adesioni nei prossimi mesi per massimizzare l’impatto dell’iniziativa quando sarà presentata ai referenti politici.
Nelle sue osservazioni conclusive, Deborah De Angelis ha sottolineato come la collaborazione sia la chiave di volta per affrontare le sfide della scienza aperta. Promuovendo il dialogo e una riforma per l’adozione di politiche di scienza aperta, l’Italia può consolidare la sua posizione di leader nella condivisione della conoscenza e nell’accessibilità culturale.
Guardare avanti
La conferenza ha messo in luce le possibilità di trasformazione della scienza aperta per la ricerca e il patrimonio culturale. Affrontando le barriere normative, economiche e istituzionali, l’Italia sta gettando le basi per un futuro più inclusivo e sostenibile. Con il forte sostegno di ricercatori, istituzioni e politici, infatti, sono auspicabili progressi significativi negli anni a venire.
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