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Marco Calvo calvo a e-text.it
Mer 13 Gen 2010 15:18:34 CET


Scusate la risposta tardiva. Juan Carlos scrive:

> Nel caso specifico di Liber Liber, comunque, forse si poteva seguire
> un percorso piu' libero e piu' chiaro (e lo dico con tutta
> l'ammirazione che provo per quanto Marco Calvo e i suoi
> collaboratori stanno meritoriamente facendo da molti anni).
>
> Ha senso, infatti scrivere, senza ulteriori spiegazioni:
>
>     DIRITTO D'AUTORE: no
>     LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza
>       specificata al seguente indirizzo Internet:
>       http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/

L'osservazione di Juan Carlos è corretta, così com'è quell'indicazione
è vaga e complicata. Ma vorrei spiegare come si è generata:

Liber Liber è nata alcuni anni prima di CC, quindi in una situazione
di vuoto di idee e soluzioni adatte a quello che stava succedendo
online in materia di copyright.

Per "tamponare" questa situazione ricorremmo al rigo "DIRITTO
D'AUTORE: sì/no". Rozzo e vago (e credo in qualche caso errato), ma
compatibile con i tempi e la natura del progetto.

Quando felicemente arrivò CC, avemmo finalmente la possibilità di
indicare una licenza più vicina alle nostre esigenze... A proposito,
se avrete tempo e voglia, un giorno vi descriverò una licenza che mi
piacerebbe adottare e che, lo dico da profano, non mi pare esista.

Si imponeva a quel punto un enorme lavoro di reimpaginazione
dell'intero archivio, per di più con licenze personalizzate per
ciascun titolo: abbiamo infatti testi completamente liberi, altri
liberi ma con illustrazioni e apparati critici coperti da copyright,
e così via.

Questa complessità fa sì che il lavoro non possa essere fatto da tutti
e facilmente, ma da gente che, ad esempio, leggendo un apparato
critico capisce se è un originale fuori copyright o se è un contributo
recente protetto. Problema tutt'altro che banale, e che di fatto non
abbiamo ancora risolto.

Non è una operazione impossibile o fuori della nostra portata. Da mesi
lavoriamo a una nuova piattaforma per la gestione dell'archivio Liber
Liber (basata su MediaWiki), e speriamo grazie a questa di riuscire
nell'impresa. Ma ci vorrà ancora tempo.

Del resto, mettetevi nei miei panni: ci sono veramente mille cose
entusiasmanti (o necessarie) che si possono (e devono) fare gestendo
un archivio di contenuti straordinari.

Una delle mille attività che ci piacerebbe intraprendere (e che 
rinviamo da qualche anno per mancanza di risorse) è una 
collaborazione con le compagnie teatrali: riprendere, montare e 
distribuire online opere teatrali basate su testi liberi, interpretate 
da attori disponibili a sottoscrivere una licenza CC.

Ci piacerebbe in un futuro speriamo non troppo lontano offrire, tanto
per esempio, opere come "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello in
testo pienamente accessibile anche ai disabili (e adatto agli e-book
reader di ultima generazione), in voce (in formato libero OGG), in
video (grazie a qualche compagnia teatrale in gamba), in fumetti (arte
del tutto sottovalutata e che è urgente "recuperare" e valorizzare),
ecc. ecc. ecc.

E attenzione: quasi ogni giorno riceviamo offerte di collaborazione in
questo senso. Non sto quindi parlando di imprese impossibili ma di
opportunità straordinarie assolutamente concrete. Passo una parte
della giornata, ogni giorno, a escogitare modi per fare tutto questo
senza disporre di un euro, e anzi con lo Stato che ogni giorno si
inventa un obbligo, un cavillo, un inutile adempimento che ci fa
impazzire (lo sapete che lo status di onlus va ribadito OGNI anno,
ripresentando OGNI anno tutta la documentazione e che OGNI anno i
moduli cambiano magari per una riga o una virgola, impedendoti di
riciclare quello degli anni precedenti?).

Ma come dicevano i nostri antenati: per aspera ad astra. :-)

Ciao.




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