[Community] professionisti open al Copyleft Festival di Arezzo

Simone Aliprandi simone.aliprandi a gmail.com
Gio 18 Set 2008 12:23:35 CEST


> Ultimamente ho inserito in alcune pagine del mio sito, contenenti alcuni
> miei brani e partiture, un'etichetta CC; francamente, e mi scuso ancora per
> l'ignoranza, non ho ben capito se ciò sia effettivamente sufficiente ad
> assicurare che questi brani siano sotto licenza CC;

in teoria sì...
nel senso che avere la certezza che la tal opera sia effettivamente
rilasciata sotto una licenza CC non dovrebbe essere tanto un problema
tuo di licenziante, quanto più che altro un problema del
licenziatario. detto così sembra un po' tropo rigido come concetto, ci
serebbero alcune premesse e precisazioni da fare. e non è questa la
sede.

> cosa ne sarebbe poi
> degli eventuali MP3? Come inserire in essi il tag CC?

Come te la cavi con l'inglese?
Prova a leggere qui:
http://wiki.creativecommons.org/HOWTO_Publish
e magari anche qui:
http://wiki.creativecommons.org/CcPublisher

> Mi "barcameno" anche
> leggendo le email di Grossi, Aliprandi e D'Atri (ho assistito
> all'interessante dibattito SIAE/Copyleft a giugno scorso al Circolo degli
> Artisti a Roma) ma francamente, da questo punto di vista, l'archivio
> canonico SIAE con i suoi numeri di repertorio ti farebbe sentire più
> tutelato ...

Perdonami... ma il tuo dilemma è dettato dal solito equivoco che
abbiamo più volte cercato di estripare.
Se consideri le licenze CC come una forma di TUTELA parti con il piede
sbagliato.
La tutela della paternità e il licensing dell'opera sono due aspetti
diversi e attengono a due fasi ben distinte.
Prova a leggere il paragrafo "L'origine dei diritti" sul mio libro
"Capire il copyright" e vedrai che un po' ti chiarirà le idee:
http://www.copyleft-italia.it/libro3/ .

Un caro saluto.
-- 
Simone Aliprandi - http://www.aliprandi.org



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