[Community] Il copyleft e affari

Nicola A. Grossi nag a area01.org
Gio 18 Set 2008 11:52:17 CEST


Simone Aliprandi ha scritto:

>
>Ad ogni modo, in sintesi... mi riferivo a cose di questo tipo:
>- variabili psicologiche: rispondere alla classica domanda "che lavoro
>fai?" dicendo "mi occupo di copyleft" può creare nevrosi e crisi di
>identità poichè il più delle volte ci si sente dire "no, dai, dicevo
>seriamente... che lavoro fai?"
>  
>
Capisco ma forse è meglio rispondere "mi occupo di proprietà 
intellettuale, diritto d'autore ecc.",
per poi andare nel dettaglio e parlare del copyleft.


>- variabili etiche: la maggior parte della gente che può dare lavoro a
>chi ha un know-how in ambito opensource e copyleft è gente che lavora
>esattamente dall'altra parte della barricata, quindi ciò crea un
>dilemma etico sulle scelte di vita da compiere.
>
Ma io tra copyright e il copyleft di cui trattasi non vedo alcuna 
antitesi, per cui il problema etico in questo caso non me lo porrei.
Se invece parlassimo del copyleft in senso stretto, e, ad esempio, fossi 
un programmatore libero che lavora per MS, allora qualche disagio in più 
lo avvertirei. Anche perché sarebbe il mio stesso ambiente a farmi 
notare la contraddizione.
Nel mondo open content, invece, basta parlare di CC e subito ti danno il 
tesserino: ma da lì a sposare eticamente il copyleft ce ne corre.
Spesso vengono presentate come copyleft realtà che utilizzano le licenze 
open content solo strumentalmente.



bye
nag



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