[Community] fwd: Comunicato (con preghiera di diffusione)

Nicola A. Grossi nag a area01.org
Lun 21 Gen 2008 16:25:56 CET


> Siamo stati i primi a chiedere spiegazioni sui costi dei portali 
> italia.it ed internetculturale.it
> Era infatti il 18 gennaio del 2006 quando una nostra lettera 
> (http://www.scarichiamoli.org/main.php?page=lettere/cortiana) spinse 
> Fiorello Cortiana a depositare questa interrogazione parlamentare:
>
> <<Premesso che:
>
> - Il Governo Italiano ha deciso di costruire due siti web 
> (internetculturale.it ed italia.it) e di finanziare tali progetti con 
> l'enorme cifra di risorse dello Stato centrale di oltre 82 milioni di 
> euro, cifra resa ancora più inverosimile data la natura digitale 
> dell'intervento, modalità di comunicazione che ha la prerogativa di 
> ridurre drasticamente i costi di produzione.
>
> - Il progetto Internetculturale.it, come si evince da un comunicato 
> stampa del Ministero Innovazione Tecnologica del 22 marzo 2005, è 
> costituito grazie a 7,1 milioni stanziati dal Comitato dei Ministri 
> per la Società dell'Informazione e 30,2 milioni stanziati dal Ministro 
> per i Beni e le attività Culturali.
>
> - Il progetto Italia.it, il Portale Nazionale del Turismo, è coperto 
> da un finanziamento complessivo di 45 milioni di euro, di cui 20 
> milioni destinati allo sviluppo, alla gestione e alla creazione dei 
> contenuti nei prossimi anni, e 25 milioni di co-finanziamento delle 
> Regioni per accrescere il loro impegno su questo fronte.
>
> - In particolare, dei 20 milioni di euro la parte preponderante, com'è 
> caratteristica di queste iniziative, non è data da quella tecnologica, 
> ma dall'aspetto redazionale, dalla traduzione linguistica in otto 
> idiomi, dall'aggiornamento continuo dei contenuti e dalla compagna di 
> promozione in tutto il mondo nei prossimi anni, come riportato nel 
> comunicato stampa del Ministero Innovazione Tecnologica del 28 
> settembre 2005.
>
> - Il portale Internet Culturale contiene un metamotore di ricerca di 
> opere di pubblico dominio (e immaginiamo che quel software sia costato 
> molto), ma la rete pullula di motori e metamotori di ricerca: se, ad 
> esempio, si desidera leggere opere letterarie in pubblico dominio, 
> esistono già strutture pubbliche, private e volontarie, come il sito 
> di Liber Liber. Pertanto risulta inutile utilizzare Internet Culturale 
> per poi essere indirizzati sul sito di Liber Liber. La stessa 
> considerazione può farsi per la musica: se si desidera ascoltare un 
> brano di musica classica, basterà recarsi sul sito COCOA (Compilation 
> Compiler Advisor); ha poco senso andare su Internet Culturale per poi 
> essere indirizzati sul sito COCOA. A proposito di COCOA, il progetto 
> di ITC-irst e del Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni 
> dell'Università degli Studi di Trento è, invece, realmente innovativo 
> (un progetto forse unico al mondo): un archivio di 11.000 brani di 
> musica classica (si tratta di mp3, non di MIDI files) liberamente 
> scaricabili dalla rete (in quanto sia i diritti patrimoniali d'autore 
> sia i diritti connessi sono scaduti). Purtroppo, i ricercatori non 
> dispongono di fondi sufficienti per garantire un servizio efficiente: 
> la banda è poca, il downloading è lento e addirittura subordinato alla 
> compilazione di un questionario (un espediente per cercare di far 
> fronte alla carenza di banda). Per realizzare questo straordinario 
> progetto non sono serviti milioni euro, né servirebbero milioni di 
> euro per renderlo più efficiente (probabilmente basterebbe un migliaio 
> di euro).
>
> per sapere
>
> Con quale criterio il Governo italiano abbia speso una cifra così 
> imponente per la ricerca e selezione delle opere, quando con cifre 
> molto meno consistenti si sarebbe potuto sostenere quella eccellenza 
> che già da anni opera per la valorizzazione del nostro patrimonio e 
> per la digitalizzazione dei contenuti, e in considerazione del banale 
> fatto che i faraonici progetti governativi non fanno altro che rendere 
> più accessibili contenuti che provengono spesso da fonti volontarie e 
> meritorie e che forse andrebbero sostenute.>>
>
>
> Da allora è passata un po' di acqua sotto i ponti e la situazione si è 
> considerevolmente aggravata:
> - l'interrogazione parlamentare non ha ricevuto alcuna risposta;
> - il portale italia.it, a seguito del clamoroso rapporto di una 
> commissione d'indagine 
> (http://millionportalbay.files.wordpress.com/2007/12/relazionedellacommissioneindagine_portaleitaliait.pdf) 
> ha indotto il Ministro Rutelli a chiederne la chiusura, che è 
> puntualmente avvenuta;
> - internetculturale.it ha cessato di essere un metamotore di ricerca 
> di opere di pubblico dominio per diventare a tutti gli effetti un sito 
> di e-commerce (http://www.internetculturale.it/genera.jsp?id=607#).
>
> Quest'ultimo aspetto 
> (http://www.internetculturale.it/genera.jsp?s=277&l=it) merita alcune 
> considerazioni. Se "Internet Culturale" ha come obiettivo "creazione e 
> diffusione in rete di nuova conoscenza" (così si legge in home page), 
> la possibilità di diffondere i contenuti digitali presenti sul portale 
> dovrebbe essere una priorità. Invece, le possibilità offerte 
> all'utente sono le seguenti:
> a) visualizzare, sul sito, le immagini a bassa risoluzione (non 
> essendo le fotografie rilasciate con licenza open content, non è 
> possibile la loro diffusione né in rete né fuori dalla rete);
> b) acquistare le immagini ad alta definizione per uso personale o per 
> motivi di studio, rispettando condizioni assolutamente restrittive: 
> <<L'uso connesso a tale tipologia di fruizione prevede un utilizzo 
> della riproduzione strettamente personale con divieto di divulgazione, 
> diffusione e spaccio al pubblico della riproduzione ottenuta. Con 
> l'accettazione della presente licenza d'uso, l'utente si impegna a non 
> diffondere e divulgare, a qualunque titolo, la riproduzione richiesta. 
> Ogni utilizzo diverso da quello consentito con la presente licenza 
> d'uso è perseguibile a termini di legge.>>;
> c) acquistare le immagini ad alta definizione per uso scientifico o 
> didattico: <<L'uso connesso a tale tipologia di fruizione prevede un 
> utilizzo della riproduzione finalizzato alla divulgazione 
> esclusivamente per scopi didattici o di insegnamento e senza scopo di 
> lucro. Con l'accettazione della presente licenza d'uso, l'utente si 
> impegna ad utilizzare la riproduzione richiesta, per una sola volta e 
> per finalità divulgative a scopo esclusivamente didattico o di 
> insegnamento. Ogni utilizzo diverso da quello consentito con la 
> presente licenza d'uso è perseguibile a termini di legge.>> (non solo 
> l'insegnante deve pagare per svolgere il proprio lavoro ma deve 
> altresì utilizzare la riproduzione una sola volta);
> d) acquistare le immagini ad alta definizione per uso commerciale: 
> <<L'uso connesso a tale tipologia di fruizione prevede un utilizzo 
> della riproduzione finalizzato alla divulgazione con scopo di lucro. 
> Con l'accettazione della presente licenza d'uso, l'utente si impegna 
> ad utilizzare la riproduzione richiesta, per una sola volta, e per 
> finalità commerciale limitate alla pubblicazione su cataloghi e altro 
> materiale informativo. Ogni utilizzo diverso da quello consentito con 
> la presente licenza d'uso è perseguibile a termini di legge.>> (la 
> diffusione dei contenuti diventa finalmente possibile ma soltanto in 
> un'ottica commerciale e pagando grosse cifre: ad esempio, per 
> utilizzare a scopi commerciali la copertina del libretto de "La 
> Traviata" di Giuseppe Verdi occorre versare 200 euro).
>
> Se, a fronte dei tanti milioni di euro pagati dagli italiani per 
> allestire il portale, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali 
> questo sembra il modo con cui creare e diffondere in rete nuova 
> conoscenza, allora la libera diffusione del sapere ed ogni altro 
> principio ispirato alla condivisione subiscono, per mano delle 
> istituzioni, un colpo mortale, perché è lo stesso concetto di cultura 
> libera che viene ridefinito in chiave anticostituzionale: libero non è 
> ciò che appartiene alla storia dell'arte e dell'umanità, libero non è 
> ciò che possa contribuire all'educazione ed alla scienza, ma è ciò che 
> sei disposto ad acquistare, a caro prezzo, su un portale che tu 
> stesso, a caro prezzo, hai contribuito a pagare.
> Pertanto, non abbiamo richieste da fare, perché, evidentemente, 
> l'interlocutore istituzionale non capirebbe le nostre istanze, così 
> come noi, fino ad oggi, non abbiamo ben compreso le sue.
>
> Lo Staff di "Scarichiamoli!" (http://www.scarichiamoli.org)
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