[Community] Comunicato NEXA: No alla proposta di direttiva EU sui fonogrammi

J.C. De Martin demartin a polito.it
Mar 16 Dic 2008 16:18:02 CET


Comunicato: No alla proposta di direttiva EU sui fonogrammi

http://nexa.polito.it/direttivafonogrammi

Il 16 luglio 2008 la Commissione europea ha proposto di estendere il 
termine della tutela offerta agli artisti interpreti ed esecutori ed ai 
produttori di fonogrammi, rispettivamente sulle loro interpretazioni e 
sulle relative registrazioni, da 50 a 95 anni.

I proponenti giustificano l’estensione riconoscendole numerosi effetti 
benefici ed in particolare la capacità di rappresentare un incentivo 
maggiore all’attività artistica, di apprestare adeguate garanzie 
economiche per gli interpreti al termine della loro carriera, di 
salvaguardare la competitività del mercato musicale europeo e delle case 
discografie su esso prevalentemente operanti ed infine di equilibrare il 
trattamento degli interpreti rispetto a quello degli autori.

Tuttavia, l’analisi, specie economica, del mercato musicale smentisce le 
giustificazioni addotte dalla Commissione.

Finché non cambia il quadro normativo vigente, che consente alle case 
discografiche di acquistare tutti i diritti dagli artisti con un 
semplice compenso a stralcio (il cosiddetto buy out), da un’estensione 
del termine di protezione possono guadagnare solo le case discografiche 
e quei pochi artisti-celebrità che abbiano un forte potere contrattuale.

Neppure ha alcun senso impegnarsi in una rincorsa degli Stati Uniti 
sotto il profilo della durata della protezione dei due diritti connessi. 
Intanto, il prolungamento della tutela andrebbe soprattutto a beneficio 
delle quattro majors, che sono tutte americane. E’ tecnicamente 
sbagliato poi affermare, come fa la proposta, che le case discografiche 
europee avrebbero uno svantaggio concorrenziale in conseguenza del più 
lungo termine di protezione previsto dagli Stati Uniti, visto che il 
principio del trattamento nazionale garantisce che anche le case 
discografiche europee beneficino dello stesso termine di durata dei loro 
competitors americani. Simmetricamente, il prolungamento della durata 
della protezione andrebbe a beneficio delle case discografiche americane 
non meno che quelle europee, ma andrebbe pagato tutto dal pubblico europeo.

Tantomeno ha senso l’idea di parificare la posizione di artisti ed 
autori sotto il profilo del termine della protezione: gli artisti più 
deboli hanno casomai bisogno di una base minima di diritti (ad esempio, 
i cosiddetti "diritti ad equo compenso"), non di un termine più lungo di 
protezione che andrebbe a beneficio delle case discografiche.

Alla luce di queste considerazioni, che sono state ulteriormente 
dettagliate in un documento di approfondimento disponibile sul sito del 
centro (http://nexa.polito.it/), il Centro NEXA su Internet & Societa' 
del Politecnico di Torino ritiene che la proposta della Commissione vada 
respinta; diversamente la sua adozione comporterebbe un ulteriore 
ostacolo per l’accesso e la circolazione di una importante risorsa 
culturale e ludica.

Torino, 16 dicembre 2008




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