[Community] L’Olanda ufficializza le licenze Creative Commons
Nicola A. Grossi
nicola.grossi a scarichiamoli.org
Dom 23 Set 2007 14:48:00 CEST
ermanno pandoli ha scritto:
> > sulla situazione italiana sei, da una parte, un po' rimasto indietro,
> > dall'altra, un po' rimasto confuso perché:
> > 1. attualmente Siae consente, a certe condizioni, la gestione autonoma
> > dei diritti da parte dell'iscritto (cosa che è assai preferibile
> all'assurda
> > imposizione di una licenza specifica, imposizione resa ancor più
> > incomprensibile dal fatto che si tratta di una sperimentazione di 1
> > anno... finito il quale cosa accade??)
>
> E' vero che la Siae consente la gestione autonoma dei diritti, ma
> bisogna fare una precisazione:
> la gestione autonoma interessa alcune aree di macrodiritti,
> nell'articolo 5 del regolamento generale della Siae vengono indicati
> specificatamente quali. Come vedrai la differenziazione non è tra
> utilizzo commerciale o meno dell'opera, ma della limitazione del
> mandato per la raccolta dei proventi da parte della Siae. Come
> sicuramente potrai notare, quindi l'autore avrà queste opzioni:
> 1) dare mandato alla siae e rendere impossibile la libera fruibilità
> della propria opera per scopi non commerciali
> 2) dare mandato alla siae con limitazione del mandato per alcuni
> utilizzi, e perdere la possibilità di controllo dello sfruttamento
> commerciale della propria opera. La conseguenza di questo è la
> limitazione del diritto dell'autore di ricevere un compenso per la
> creazione della propria opera da parte di chi la sfrutta commercialmente.
>
> Quindi, in altre parole, è perfettamente inutile per i fini che ci
> accomunano.
Quello che dici (le "certe condizioni" cui ho accennato) ho dovuto io
stesso specificarlo poco tempo fa sulla lista cc-it nell'ambito della
discussione pubblica relativa alla versione 3.0 delle CC.
Ne ho parlato anche ampiamente sul mio blog:
http://www.scarichiamoli.org/larivoluzione/?post=2007/08/creative-commons-un-punto-da-riscrivere.html
Quindi, come dire... sfondi una porta non aperta, ma proprio scardinata.
Il fatto che una licenza creative commons resti, di fatto, incompatibile
con l'iscrizione alla SIAE, però, non significa che altre licenze open
content,
con caratteristiche meno rigide delle creative commons non possano
essere compatibili con l'iscrizione alla SIAE.
Tantomeno significa che soluzioni ancor più mirate non siano compatibili.
Creative Commons non è l'open content, vi fa solo parte.
Comunque, nello specifico, ho soltanto detto che, tecnicamente, fare una
sperimentazione di 2 anni su una licenza che è irrevocabile mi pare
un'assurdità. Se le cose poi sono diverse da come sono state qui
riportate, allora il discorso cambia.
Anche io, teoricamente, preferirei avere un regolamento SIAE che
consentisse, a tutto tondo, riscossione dei compensi e gestione autonoma
contemporaneamente.
Però come _si fa a fare questo senza limitare il mandato_??? Io proprio
non arrivo a concepire come sia possibile realizzare una cosa del genere.
E' una contraddizione in termini. In Olanda io immagino che l'utilizzo
della CC rappresenti un limite al mandato (cioè: l'autore è libero di
gestire i diritti su alcuni brani autonomamente, cosa che attualmente il
regolamento SIAE non consente di fare, ma rinunciando alla riscossione
dei compensi tramite il mandatario). Ma una sovrapposizione totale tra
mandato e gestione autonoma è una contraddizione in termini. Quindi
vorrei capire, in pratica, cosa proponete, come risolvete la questione.
>
> Se questo secondo punto può farti sorgere qualche dubbio, potrai
> concordare con me che il controllo della diffusione della propria
> opera, per scopi commerciali, è impresa ardua per un autore senza
> l'utilizzo delle collecting societies che hanno uffici preposti a
> questo su tutto il territorio.
Ma figuriamoci se non ne convengo.
> E sicuramente saprai anche come sia difficile provare, ed è onere
> dell'autore farlo, l'utilizzo commerciale nei confronti di chi,
> abusando di una licenza, fa dell'opera un utilizzo dell'opera non
> concesso dall'autore. Senza contare i costi e le lungaggini di un
> probabile contenzioso. La situazione che si potrebbe creare è quella
> che l'autore rinunci a far valere i propri diritti, diminuendo ancor
> più la propria forza contrattuale nei confronti della parte avversa.
Certamente.
>
> > 2. per quanto riguarda quello che ha fatto il buon Ermanno (che appare
> > poco ma opera molto) per la gelateria Fior di Luna, si poteva ottenere
> > lo stesso risultato in modo più semplice, lasciando l'onere della prova
> > alla Siae (alla Siae non importa un fico secco delle licenze cc, art
> > libre, copyzero x ecc., alla Siae interessa soltanto sapere che i brani
> > che filodiffondi non sono di autori iscritti alla Siae; chiarito
> questo,
> > la Siae è fuori gioco indipendentemente dal fatto che i brani siano
> > licenziati o meno): questo implica l'utilizzo della firma (olografa o
> > digitale) da parte di licenzianti e licenziatari, ma si fa certamente
> > prima a sottoscrivere una licenza che a prendere in ostaggio il
> > direttore dell'ufficio siae :-)
>
> Purtroppo l'onere della prova grava sempre e comunque sul soggetto che
> ricorre contro la sanzione della Siae. Anche qui ci sarebbe un costo
> maggiore da affrontare da parte dell'utilizzatore che, a questo punto,
> per amor di pace, preferirebbe comunque pagare una somma inferiore
> (alla Siae) per l'utilizzo di opere protette.
La sanzione non può essere inflitta previo accertamento (l'ispettore si
muove con le sue gambine in loco proprio perché deve essere sicuro di
operare nel proprio ambito) non tramite presunzione. Non è che siccome
c'è musica e non c'è tassa pagata allora scatta la sanzione.
Non esiste alcuna norma che preveda sanzioni per la mera trasmissione di
musica, così come non esiste nessuna norma che preveda sanzioni per la
mera masterizzazione di musica.
La presunzione scatta, nel momento in cui tu utilizzi un apparecchio
radio/Tv (perché "vivono di vita propria"). Quella è una presunzione ed
è una presunzione assolutamente prevista.
Su queste ambiguità SIAE ha campato fino ad oggi. Io non intendo
allungarle la vita. Soprattutto dal momento che SIAE stessa è stata
costretta al suicidio, ad ammettere, come ha ammesso, che se la musica
non è protetta, la tassa, nel rispetto di demertinate condizioni, non
deve essere pagata.
Aggiungere terrore a terrore mi sembra davvero deleterio.
>
> > p.s. all'oggi non so se la gelateria sia "al riparo" dall'IMAIE
> > (so comuqnue che Siae adesso ha un ufficio che si occupa anche dei
> > compensi relativi ai diritti connessi, quindi è ben possibile che la
> > lista fornita dalla gelateria sia in regola anche rispetto a questi
> ultimi)
>
> come sicuramente potrai verificare, semplicemente andando sul sito
> dell'Imaie, che, ad ora, l'Istituto si occupa di raccogliere gli equi
> compensi direttamente da alcuni, ben precisi, enti, e non si interessa
> del singolo utilizzatore.
Non la pensano così in SIAE... comunque meglio così.
>
> In ogni caso sono quasi invidioso della sicurezza con cui affronti le
> problematiche che ci accomunano. sono sicuro che saprai ben
> organizzare il lavoro che ne deriva, ma volevo soltanto puntualizzare
> alcune cose:
> ho visto, da poco, il tuo progetto filozero. Molto interessante, ma,
> secondo il mio parere, un pochino affrettato; non tiene inoltre conto
> di alcune problematiche, sia di principio, che tecnico.
Vediamole finalmente.
> Dal punto di vista della problematica di principio:
> E' vero che quello imposto dalla Siae (che rappresenta la longa manus
> ma non la base) è un inutile balzello. Ma non per il fatto che questo
> compenso venga richiesto, ma per come viene distribuito agli autori.
> La diffusione di musica d'ambiente in un locale commerciale
> rappresenta un utilizzo commerciale, a mio parere, e il permesso di
> utilizzare commercialmente non è sovente scelto dagli autori.
E dunque? Questo mette a rischio chi, come e perché?
> Dal punto di vista tecnico, inoltre, la dichiarazione che faresti
> firmare agli autori non garantirebbe comunque gli esercenti dai
> controlli degli ispettori Siae.
E dunque? Questo mette a rischio chi, come e perché? Ben vengano gli
ispettori, devono pur fare il loro lavoro.
Non voglio mica eliminarli...
> Da una parte perchè nulla toglie che un autore che abbia firmato la
> dichiarazione non possa in un secondo momento dare mandato ad una
> collecting society la raccolta dei proventi derivanti dalle
> utilizzazioni, e, al momento non è tecnicamente possibile fare questo
> controllo a posteriori, sia in Italia che all'estero.
E dunque? Questo mette a rischio chi, come e perché? Se usi una licenza
CC (che è irrevocabile) e poi ti icrivi a SIAE cosa pensi che cambi?
Te lo dico io: è ben peggio di una promessa al pubblico.
> Secondo poi, se anche fosse ravvisabile un comportamento illegittimo
> da parte dell'autore, sarebbe comunque difficile, e costoso chiamarlo
> in causa, destinando quindi l'esercente ad una multa, creando sfiducia
> in questo diverso sistema di distribuzione, e rischiando di buttare
> alle ortiche anni di lavoro e di esperienze in questo campo.
Ma ognuno è responsabile delle proprie azioni. Non vedo proprio il
problema (nemmeno quello della reperibilità, visto che tutti gli
utilizzatori sono identificati).
>
> Inoltre è da qualche mese che una etichetta discografica inglese sta
> procedendo su questa via, permettendo a realtà di tipo commerciale di
> diffondere musica d'ambiente del repertorio di questa etichetta (
> beatpick.com <http://beatpick.com>) senza far sì che venga pagato un
> compenso alla Siae, ma allo stesso tempo vendendo questo servizio, che
> comunque costa meno della Siae, e dividendo gli introiti con gli
> autori, che quindi hanno un giusto compenso (e giustamente
> distribuito) per il lavoro svolto.
>
> Secondo me questi problemi di cui ti ho parlato non vengono risolti
> dal tuo sistema, e questo non sarebbe grave se si trattasse di una
> discussione. Ma purtoppo il sistema che stai portando avanti, a mio
> parere, è rischioso per gli esercenti che diffondano musica secondo
> questo metodo, non rispettoso dei diritti degli autori che vengono
> messi di fronte ad una scelta di cui non hanno i mezzi per giudicare
> (cosa che tu invece hai). Inoltre il tuo sito ha molta visibilità e
> potrebbero crearsi molti danni. Mi sento quindi responsabile di dover
> dare ampia pubblicità a questi miei dubbi, e per dare una maggiore
> informazione agli autori, agli utilizzatori e a chi si occupa di
> questi problemi.
Metodo non rispettoso degli autori e rischioso per gli esercenti?? Ma
stiamo scherzando??
Guarda che nessuno obbliga nessuno a fare niente. Forse vi è sfuggito
qualcosa...
Ci penseranno confcommercio e confesercenti, che sono già state
informate, a dire se gli esercenti che vogliano fare a meno di pagare
SIAE sono a rischio. Non ti pare?
Ci penseranno i civilisti (e la notizia è partita proprio da civile.it)
a gridare allo scandalo.
Penso che, se tu hai ragione, prima o poi le prime vittime di FILOZERO
(questo progettino affrettatissimo e pericolosissimo) verranno alla luce
e a quel punto sarà assolutamente chiaro a tutti che abbiamo combinato
un bel pasticcio.
Sai, sono abituato a ragionare così, sono un po' un semplicione... dalle
mie parti si dice: "troppi discorsi non fan farina".
bye
nag
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