[Community] Open DRM e CCPL: il mio piccolo contributo alla spiegazione della questione
Nicola A. Grossi
k2 a larivoluzione.it
Mer 29 Mar 2006 02:47:49 CEST
Applicare un DRM (libero o proprietario: è indifferente) ad un'opera
rilasciata con CCPL è praticamente impossibile.
E' impossibile in quanto le CCPL prevedono che il DRM non possa impedire
non soltanto l'esercizio dei diritti "liberati", ma anche quelle che la
legge italiana chiama libere utilizzazioni (artt. 65 - 71 octies della
legge 22 aprile 1941 n. 633) e gli statunitensi chiamano fair use.
Più in particolare la CCPL:
1. Vieta l'uso di DRM in maniera incompatibile con i termini della licenza:
Non puoi distribuire, comunicare al pubblico, rappresentare, eseguire,
recitare o esporre in pubblico l’Opera, neanche in forma digitale,
usando misure tecnologiche miranti a controllare l’accesso all’Opera
ovvero l’uso dell’Opera, in maniera incompatibile con i termini della
presente Licenza.
2. Vieta la creazione di opere derivate, purché ciò non limiti o
restringa i diritti di libera utilizzazione:
**La presente Licenza non intende in alcun modo ridurre, limitare o
restringere alcun diritto di libera utilizzazione o l’operare della
regola dell’esaurimento del diritto o altre limitazioni dei diritti
esclusivi sull’Opera derivanti dalla legge sul diritto d’autore o da
altre leggi applicabili.
Facciamo un esempio.
Tizio rilascia il suo libro con CCPL non derivativa:
secondo Chiariglione e Cosenza è applicabile al libro un DRM che
impedisca la modifica del libro stesso, in quanto la licenza vieta la
creazione di opere derivate (modificare un'opera non significa creare
un'opera derivata, ma lasciamo perdere).
Chiariglione e Cosenza avrebbero ragione se il DRM fosse dotato di
"intelligenza artificiale", ma, per nostra fortuna, il DRM non è così
astuto. :-)
Siccome il DRM non è in grado di attivarsi o disattivarsi se si è
rispettivamente in assenza o in presenza dell'esercizio di un diritto di
libera utilizzazione, il DRM che impedisce la modifica del libro è
incompatibile con la CCPL.
A questo punto proviamo a chiederci quali attività potrebbero essere
impedite da un DRM compatibile con una CCPL:
- non la copia (perché tutte le CCPL la autorizzano);
- non la modifica (in base a quello che abbiamo spiegato);
- non la fruizione limitata nel tempo (perché nessuna CCPL la prevede
come condizione sine qua non);
- non la fruizione a pagamento (perché nessuna CCPL la prevede come
condizione sine qua non).
Pertanto, l'unico tipo di DRM compatibile con una CCPL è un DRM privo di
ogni utile funzionalità.
L'unico modo per avvalorare l'ipotesi dell'applicazione di un DRM ad
un'opera rilasciata con CCPL è quello di far ricorso a quella scappatoia
(utilizzata anche dalla legge: quarto comma dell'art. 71 sexies della
legge 22 aprile 1941 n. 633 [1]) rappresentata dalla copia analogica.
Se la copia analogica è possibile (e in realtà è sempre possibile),
allora nessun DRM (libero o proprietario) potrà mai impedire qualcosa:
perché, effettuata la copia analogica, sarà poi possibile procedere con
nuove copie, modificare le copie, fruire delle copie per un tempo
indeterminato e senza oneri.
[1] Fatto salvo quanto disposto dal comma 3, i titolari dei diritti sono
tenuti a consentire che, nonostante l'applicazione delle misure
tecnologiche di cui all'articolo 102-quater, la persona fisica che abbia
acquisito il possesso legittimo di esemplari dell'opera o del materiale
protetto, ovvero vi abbia avuto accesso legittimo, possa effettuare una
copia privata, anche solo analogica, per uso personale, a condizione che
tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale
dell'opera o degli altri materiali e non arrechi ingiustificato
pregiudizio ai titolari dei diritti.
/Saluti,
n.a.g.
/
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