[Community] "Chi avrà la proprietà delle idee?"
bernardo parrella
berny a cybermesa.com
Gio 16 Giu 2005 20:01:17 CEST
tratto da http://www.liberacultura.it
Technology Review: "Chi avrà la proprietà delle idee?"
Questa la domanda che diventa la cover story di giugno del noto
mensile curato e diffuso dal MIT di Boston. La risposta viene
affidata a due nomi eccellenti, a partire da Lawrence Lessig, la cui
replica - "Le persone che le usano" - si esprime in un articolo
chiaro e puntuale dove spazia dall'esperienza diretta del recente
World Social Forum brasiliano alle conseguenze probabili del DRM
(digital rights management) in arrivo. "Se la tecnologia consente
l'interpretazione più estrema delle attuali norme sul copyright, il
remix non sarà semplicemente più difficile. Diventerà effettivamente
impossibile-senza prima chiarirne i diritti" - scrive l'ideatore
delle licenze Creative Commons, chiudendo comunque con una nota
ottimista, anzi con un'ulteriore spinta per le aperture in atto:
"Come il movimento del software libero ha costruito un'economia
basata sul software libero, la gente del Brasile-e di altre parti del
mondo-va costruendo un'economia basata sulla cultura libera, in
concorrenza con la cultura proprietaria attualmente dominante,
riuscendo forse a sostituirla ma senza dubbio a modificarla".
La pensa diversamente Richard Epstein, esperto legale e docente
presso la University of Chicago che interviene non di rado a
controbattere pubblicamente le posizioni di Lessig (ad esempio, sul
Financial Times). La tesi del suo intevento è semplice: una società
davvero libera valida e sostiene i sistemi proprietari di ogni tipo.
"In generale, la proprietà privata è un grande affare per la
societàŠfornisce incentivi per l'innovazione, dai cui trae beneficio
anche chi non è proprietario tramite lo scambio volontario," scrive
il professor Epstein. Sottolinendo poi rispetto al parallelo con la
scena brasiliania, come sia "illiberale" per qualsiasi governo
prendere posizioni precise sui possibili business model da
supportare. Ovvero: meglio lasciar decidere al "libero mercato". Il
quale, guarda caso, sembra però orientarsi sempre più verso Linux e
sistemi open source, suggerisce un altro articolo che in risposta
alla stessa domanda - "Chi avrà la proprietà delle idee?" - replica
in modo secco a partire dall'ambito più strettamente informatico:
"Non Microsoft!".
La rivista offre infine altri rilanci e interventi (in gran parte
reperibili online) che bene fotografano l'attuale dibattito globale
in tema di proprietà intellettuale - da non perdere!
http://www.technologyreview.com/articles/05/06/issue/mag_toc.asp
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