[Community] Re: Comunicato per il lancio del CD

Nicola Alcide Grossi copernico a larivoluzione.it
Ven 25 Feb 2005 18:19:28 CET


S*phz Scrive: 

> Questo e' il comunicato che abbiamo intenzione di far girare per 
> presentare la nostra iniziativa.
> Ditemi se per voi e' ok e se volete togliere o aggiungere qualcosa.
> saluti
> S*phz 
> 
> È finalmente disponibile il cd Danse Macabre del Giardino Violetto!
> Questo progetto, dalla vita decisamente breve, è stato autore, nel 1989, 
> del demotape “Danse Macabre” (unica opera del gruppo), senza dubbio uno 
> dei prodotti migliori della scena goth italiana di quel periodo.
> Il cd,  prodotto da In The Night Time,  contiene, oltre al demotape 
> (rimasterizzato digitalmente), i remix di due brani, L.iquid S.ensations 
> D.isplay (Remix di S*phz 2004) e Litanie a Satana (Remix di FM/S*phz 
> 2004).

Litanie a Satana: la paternità del testo è di Baudelaire;
è bene sottolinearlo perché altrimenti l'eccelso poeta potrebbe rivoltarsi 
nella bara... il che, comunque, non guasterebbe. 

> La particolarità di questo cd è che si tratta del primo album in Italia ad 
> esser rilasciato con licenza Creative Commons.

Sì, è un po' come una nascita... o meglio una resurrezione. 

 

> Le licenze Creative Commons, prendendo spunto dai movimenti del Free 
> Software e dell Open Source, sono una forma flessibile di diritto 
> d'autore, danno la possibilità di riservare soltanto alcuni diritti, 
> utilizzando la stessa legislazione che tutela il classico diritto d'autore 
> per far circolare liberamente un'opera. Questo permette di fare a meno di 
> quelle istituzioni come la SIAE che prevedono una chiusura totale 
> dell'accesso libero ad un'opera da parte del pubblico e che si 
> autoproclamano uniche depositarie della garanzia del rispetto del diritto 
> d'autore. La scelta del grado di liberta' di un'opera ritorna ad essere 
> nelle mani di chi la crea.
> Potete utilizzare a vostro piacimento tutto il materiale contenuto in 
> questo CD. Potete copiarlo liberamente, per ascoltarlo in macchina, per 
> farlo sentire ad un amico che non lo puo' comprare. Potete tranquillamente 
> scambiarvelo nelle reti peer to peer, potete farne un remix o una cover, 
> potete campionare la musica o le immagini e deturparle a vostro 
> piacimento.
> Insomma potete fare liberamente e in tutta tranquillità quello che già 
> fate e che tutti facciamo quotidianamente con la musica, e che viene 
> comunemente bollato come pirateria. Il diritto che ci riserviamo su 
> quest’opera è che nessuno possa piazzarci sopra il suo nome e possa 
> rivenderla e che comunque ogni eventuale nuova creatura generata a partire 
> da questi materiali venga rilasciata utilizzando questo stesso tipo di 
> licenza. 
> 
> Il progetto Creative Commons e' nato nel 2001 negli Stati Uniti e si 
> avvale di collaboratori liberi e volontari. Dal 2003 esiste anche in 
> Italia: http://www.creativecommons.it 
> 
> La licenza che è stata utilizzata per rilasciare l’album è:
> http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/it/ 
> 
> 
> Alcuni linx di approfondimento: 
> 
> www.inventati.org
> www.inventati.org/inventa/scarph.html
> http://copydown.inventati.org
> www.creativecommons.org
> www.creativecommons.it 
> 
> 
> Il Giardino Violetto/In The Night Time
 

Per principio non metto mai bocca in quello che dicono i filosofi e gli 
artisti relativamente alle proprie idee o alle proprie opere (perché, 
secondo me, appartengono a un mondo parallelo che non è possibile valutare 
con i parametri del senso comune): l'unica cosa che mi permetto di dire è 
che aggiungerei anche un link al sito delle AI.
Se lo meritano anche loro, no? :) Già me lo vedo De Martin nel giardino 
violetto. :D Nel senso: è bello constatare come il nostro progetto coinvolga 
ambienti diversi (artisti, giuristi, ricercatori...) e dia loro 
l'opportunità di arricchirsi reciprocamente. 

Saluti, Nicola.
________________________________________ 

La nostra coscienza
ci sembra inadeguata,
quest'assalto di tecnologia
ci ha sconvolto la vita.
Forse un uomo che allena la mente
sarebbe già pronto,
ma a guardarlo di dentro
è rimasto all'ottocento. 

 - Giorgio Gaber - 





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