[Community] Carta dei diritti e dei doveri del ricercatore
Nicola Alcide Grossi
copernico a larivoluzione.it
Ven 18 Feb 2005 15:24:37 CET
Questa Carta è un documento ancora in elaborazione proposto dalla Rete
Nazionale dei Ricercatori Precari.
La si pubblica per allargarne l'elaborazione a tutti i soggetti interessati
al futuro della ricerca e dell'università nel nostro paese, rigettando i
limiti di una prospettiva corporativa e burocratica. La discussione è appena
iniziata.
1) Il ricercatore ha il diritto e il dovere di contribuire a determinare il
progresso della conoscenza e di porre il sapere a servizio non solo della
comunità scientifica, ma dell'intera società.
2) Il ricercatore ha il diritto e il dovere di contribuire a scegliere i
metodi di trasmissione del sapere con una riflessione libera, non dettata da
tornaconto personale né asservita a interessi di singoli o di gruppi.
L'autonomia del lavoro del ricercatore si esprime in primo luogo nella
libertà di scelta degli ambiti di studio. L'insegnamento deve essere la più
diretta espressione della qualità della ricerca.
3) Il ricercatore ha il diritto e il dovere di difendere l'indipendenza e la
libertà della comunità scientifica e del suo patrimonio di conoscenze quali
strumenti essenziali per il progresso civile, culturale ed economico di una
società democratica.
4) Il ricercatore ha il diritto e il dovere di aderire al principio per cui
i risultati della ricerca non possono essere piegati all'interesse dei
privati né alienati con il ricorso a brevetti e a vincoli di pubblicità. La
libertà è requisito indispensabile per la qualità della ricerca e per la sua
capacità di innovazione. Il rapporto con finanziatori, privati o pubblici,
deve essere sempre regolato da questo principio.
5) Il ricercatore ha il diritto di accedere ad una condizione di lavoro che
garantisca pienamente la sua autonomia e libertà di ricerca nel tempo, e
riconosca il suo contributo alla produzione dei saperi. La comunità
scientifica ha il dovere di reclutare il corpo docente e di ricerca con
selezioni comparative condotte con criteri concorsuali trasparenti e
rigorosi.
6) La scelta di intraprendere il mestiere del ricercatore non deve essere
condizionata dall'estrazione economica e sociale. Le strutture universitarie
e di ricerca hanno l'obbligo di tutelare questo diritto formando alla
ricerca, selezionando i nuovi ricercatori sulla base di criteri trasparenti,
e ponendo i nuovi ricercatori nelle condizioni lavorative (riferite a
contratto di lavoro e condizioni/mezzi di produzione) necessarie a
sviluppare la qualità del loro lavoro.
7) Il ricercatore ha il diritto e il dovere di accrescere con continuità e
con l'impiego di tutte le proprie forze intellettuali le sue competenze, la
sua produzione scientifica e il suo contributo didattico.
8) L'Unione Europea e gli Stati membri hanno il dovere di sostenere le
strutture universitarie e di ricerca e la costruzione di un'Area europea
della ricerca con investimenti discussi e pianificati in modo il più
possibile aperto, per favorire la circolazione del corpo docente (in
particolare delle giovani leve), e ridurre il dislivello delle opportunità
di sviluppo del settore della ricerca fra i diversi paesi. La circolazione
dei ricercatori deve essere il frutto di un progetto di scambio e di
crescita, e non la scelta obbligata di singoli costretti ad abbandonare le
sedi di provenienza e gli oggetti della propria ricerca per mancanza di
risorse.
9) La Comunità Europea e gli stati membri hanno l'obbligo di garantire pari
risorse a tutti gli ambiti disciplinari, indipendentemente dal loro
immediato valore economico e produttivo; e di sostenere con adeguati
finanziamenti le discipline che appaiono meno in grado di attrarre gli
investimenti dei privati.
Saluti, Nicola.
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La nostra coscienza
ci sembra inadeguata,
quest'assalto di tecnologia
ci ha sconvolto la vita.
Forse un uomo che allena la mente
sarebbe già pronto,
ma a guardarlo di dentro
è rimasto all'ottocento.
- Giorgio Gaber -
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