[Community] 1 Febbraio: impressioni a memoria
Marco Calvo
calvo a e-text.it
Ven 11 Feb 2005 23:22:21 CET
Scritto in data: venerdì 11 febbraio 2005
mittente: Michele C. Bottari, e-mail: michele.bottari a creativecommons.it
> Per l'appunto, sarebbe gradito un riassunto del tuo intervento
OK, accolgo il tuo invito e provo ad essere sintetico (in fondo non ho
parlato così a lungo, dai... :-) ):
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1) sul fronte del diritto d'autore non si può non registrare una
preoccupante deriva. La denuncia di Lessig (ogni venti anni
procrastinano di 20 anni la scadenza dei diritti) è assolutamente
fondata.
Mi sembra interessante la sua proposita di revisione del diritto
d'autore: non più 70 anni dalla morte dell'autore (che sono di recente
diventati 95 negli USA), ma 50 anni dall'edizione. Eventualmente
rinnovabili, secondo Lessig, se l'autore paga una tassa, anche
simbolica.
Io, nello specifico, sconsiglio fortemente l'introduzione della
parola "tassa" se dovessimo fare nostra questa proposta. Perché se non
è una bestemmia negli USA, dove le tasse sono poco sopra il 30%, in
Italia sono un suicidio comunicativo. Un'arma di autodistruzione di
massa, specialmente per il centro-sinistra :-)
Modificherei la proposta: l'autore può rinnovare il diritto con una
comunicazione gratuita alla SIAE o struttura equivalente (se riusciremo anche
nell'altra impresa: liberarci dal monopolio SIAE).
2) non si può non registrare, da parte dell'attuale Governo, una
gestione "distratta" (per essere buoni) delle questioni relative al
Web. Al di là dei convincimenti ideologici, che si possono condividere
o no, in numerosi provvedimenti ci leggo vera e propria incompetenza,
che arriva al ridicolo quando si emanano provvedimenti che prevedono
il "deposito del sito Internet" o all'immorale quando si comminano
anni di galera al ragazzino che scarica brani MP3.
So che è stato istituita una specie di commissione per gestire un po'
meglio il Web: la commissione Vigevano (vedere
<http://punto-informatico.it/p.asp?i=51381>). Condivido le
osservazioni di Saverio Manfredini: in commissioni del genere non si
possono invitare solo multinazionali e rappresentanti di chi da
Internet ci cava quattrini. L'aspetto culturale e sociale del Web è
stato totalmente dimenticato, e mi sembra una mancanza grave;
3) sul lato propositivo, lo Stato non ha ancora preso atto che il
mondo della cultura è cambiato. Alcune delle iniziative culturali più
vivaci e interessanti agiscono ormai via Web. E se teatri, musei, ecc.
si vedono falciare le sovvenzioni, queste iniziative più nuove hanno
conosciuto solo la faccia oscura dello Stato, sotto forma di una
burocrazia asfissiante (Liber Liber negli ultimi 7 anni è stata
costretta a cambiare 4 volte lo Statuto) e di leggi semplicemente
inapplicabili.
Dirò una cosa controcorrente: da contribuente, un po' di repulisti
nell'universo francamente torbido delle "sovvenzioni statali" non mi
dispiace affatto. Ma che lo Stato nei confronti di questi nuovi
fenomeni abbia agito solo per mettere ostacoli lo trovo inaccettabile.
Se proprio non si vuole cacciare un euro, almeno si tolgano di mezzo
un po' di inutili scartoffie.
Il sogno nel cassetto, naturalmente è la detassazione delle donazioni
sul modello USA.
4 e ultimo punto (già riferito nei punti precedenti): Liber Liber sta
lavorando da qualche tempo per affiancare alla biblioteca telematica
una audioteca. Ci piacerebbe procedere in collaborazione con altre
associazioni e utenti, e magari perché no con un sostegno della
Discoteca di Stato (che fra qualche tempo dovrebbe inaugurare il museo
dell'audiovisivo).
Ciao.
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