[Community] Re: "Libera Cultura, Libera Conoscenza"

Nicola Alcide Grossi copernico a larivoluzione.it
Mer 2 Feb 2005 23:36:33 CET


Pensando alla libera cultura e alla libera conoscenza, mi sono chiesto in 
che misura la libertà della cultura e della la conoscenza dipenda 
dall'utilizzo di una licenza open content.
Dal punto di vista sostanziale, occorre mettere l'accento sul content: c'è 
content e content (anche l'idiozia è un content).
Dal punto di vista formale, occorre mettere l'accento sull'open; e allora mi 
chiedo: "Noi siamo qui a parlare di libera cultura e libera conoscenza, ma 
questi ideali come li abbiamo fatti nostri? Il full copyright e il non 
utilizzo di Internet per buona parte della nostra vita quanto ha ostacolato 
il formarsi del nostro sapere, la maturazione dei nostri principi di 
libertà?". 

In altre parole: le generazioni future saranno più libere e più colte di 
quelle che sono cresciute senza Internet e le licenze Creative Commons?
Leggevo i dati del Censis (come gli italiani utilizzano Internet) e mi 
ripetevo: "Ma tutto questo per chi lo stiamo facendo?". :) 

L'uomo non è all'altezza delle proprie invenzioni: per cui occorre una 
strategia che non punti agli ideali (che spesso sono un modo per scoprirsi 
ipocriti :D) ma allo stomaco. E allo stomaco, purtroppo, non interessa 
l'open content, allo stomaco interessa il freeware.
Se un libro è gratis allora ci sono più possibilità che esso venga letto: è 
il freeware che può cambiare *questo* mondo, non l'open content.
Ma poi chi è quello scrittore (per fare un esempio), che abbia un minimo di 
dignità, che modificherebbe l'opera di un altro scrittore per poi dire: 
"Ecco qua il mio capolavoro!"?
Tutto funziona nella teoria, non tutto funziona nella pratica: pensiamo alle 
macchine e alla legge, ma per favore, non dimentichiamoci di quell'animale 
egoista, ipocrita, permaloso, bizzarro... chiamato uomo. 

 


Saluti (cc)opernicani, Nicola. 

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Tutti pensano a cambiare l'umanità, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. 

Lev Tolstoj 




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