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[burp a tiscali.it]

Innanzitutto complimenti per il lavoro che svolgete.
Ritengo che dare maggiore liberta' a chi vuole pubblicare le proprie opere
intellettuali sia un grande stimolo per chiunque opera in campo creativo....

Ho a lungo navigato il vostro sito www.creativecommons.it ,  oltre a www.creativecommons.org
 e  www.costozero.org.

Alcune cose purtroppo non mi risultano chiarissime anche se credo di aver
intuito il funzionamento generale delle licenze CC.

Vi espongo il mio problema:

Io lavoro in ambito musicale, sono il proprietario di uno studio di registrazione:
www.bonsairecording.it

molto spesso ho in studio ragazzi che registrano il loro primo lavoro e che
mi chiedono aiuto per quanto riguarda la pubblicazione...
Io ho diversi contatti per la stampa dei cd a buon mercato, conoscenze per
ottenere una piccola distribuzione in centro Italia, e rapporti con alcune
piccole agenzie di concerti per far suonare band in locali in umbria / lazio.

A questo punto sopraggiunge lo scoglio SIAE sia per la pubblicazione e vendita
dei cd sia per le esibizioni Live...

A chi conviene iscriversi alla SIAE?

Come ho gia' detto, questa domanda mi viene spesso posta da musicisti in
procinto di pubblicare il loro primo cd, promozionale o non. La risposta
è semplice: conviene iscriversi alla SIAE a chi può guadagnare dei soldi
come autore. Se il  cd è autoprodotto ed una band fa soltanto 10 o 20 serate
all'anno in piccoli pub, vi dico subito che la SIAE non conviene. Per la
produzione del cd si e' infatti obbligati a pagare i propri diritti d'autore,
che si riceveranno di nuovo sul conto in banca dopo 1 anno, decurtati dalla
percentuale che la Società trattiene per il suo servizio. I concertini (così
vengono solitamente definiti i piccoli intrattenimenti presso i locali),
inoltre, non producono un grandissimo punteggio e quindi difficilmente  porteranno
in tasca in un anno più degli 85 euro che la SIAE  chiede per restare iscritti.

Quindi la Siae, per la piccole tirature,e' da considerarsi una sorta di inutile
macchina mangia soldi.

Iscriversi alla SIAE non è un obbligo. E' una scelta conveniente per chi
svolge <professionalmente> l'attività di autore, ma potrebbe essere una spesa
inutile per coloro i quali vogliano semplicemente tutelarsi dal plagio. 

Per commercializzare dei cd (con l'unico scopo di recuperare le spese di
produzione e stampa) sono comunque costretto ad acquistare bollini SIAE (che
pero' hanno tutto sommato un costo accessibile).

Con una licenza CreativeCommons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0
Italy, emessa da parte dell'autore che avra' preventivamente tutelato il
prorio diritto d'autore tramite Copyzero (www.copyzero.org), molti ostacoli
sarebbero superati, giusto?
Per la commercializzazione non resterebbe che avere un permesso scritto da
parte dell' autore che auorizzi la vendita di tot copie del suo prodotto:
come e da chi dev'esser redatto questo permesso???

naturalmente se vi posso essere utile in qualche modo non avete che da chiedere!!!

Scusate la mail fiume....
Attendendo una risposta
vi porgo cordiali saluti

Andrea Mescolini


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