<div dir="ltr"><br><br><div class="gmail_quote">2008/10/9 dieeasy <span dir="ltr"><<a href="mailto:dieeasy.moo@gmail.com">dieeasy.moo@gmail.com</a>></span><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<div class="Ih2E3d">Per rispondere a TUTTA LA LISTA, utilizzate il comando 'Rispondi a tutti' o 'Rispondi alla lista';<br>
con il comando 'Rispondi', invece, risponderete solo all'autore del messaggio.<br>
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</div>Il giorno Thu, 9 Oct 2008 11:02:54 +0200<br>
"Davide d'Atri" <<a href="mailto:davide@beatpick.com">davide@beatpick.com</a>> ha scritto:<br>
<div class="Ih2E3d"><br>
>> Mi domando se i musicisti che utilizzano il sistemo filozero avranno<br>
>> un ritorno economico o pubblicitario diffondendo la propria musica in<br>
>> esercizi pubblici e privati.<br>
<br>
</div>>Direi che un ritorno pubblicitario ce l'avranno per forza.</blockquote><div><br>era quello che stavo cercando di capire. A mio parere la sola diffusione non è garanzia di ritorno pubblicitario in quanto dovrebbe essere accompagnata da altri servizi tipo "citazione dell'artista" prima o dopo il brano, adesivi nel negozio, cd promozionali o altre attività che comunque facciano immediatamente collegare il nome dell'artista alla musica in diffusione. Nicola Grossi accenna a questo tipo di attività nel post che segue. era quello che chiedevo. Per quanto riguarda musica gratuita in cambio di ritorno pubblicitario per il musicista siamo dei grandi fan. Bisogna vedere come lo si fa però. Ricordiamoci che la musica gratuita è disponibile su internet dal 98. è importante quindi inventare modalità nuove per essere innovativi. <br>
<br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><br>
<div class="Ih2E3d"><br>>> ritengo che sia importante difendere sempre gli interessi degli<br>>> artisti ed il valore della loro musica. La diffusione in esercizi<br>
>> pubblici e privati va giustamente condiderata un'attività<br>
>> commerciale. In quanto commerciale il musicista dovrebbe avere un<br>
>> ritorno diretto. O almeno dovrebbe provarci o dovrebbe essere in<br>
>> grado di concedere musica gratuita solo in particolari situazioni che<br>
>> il musicista ha piacere di privilegiare (vedi la gelateria<br>
>> fiordiluna).<br>
<br>
</div>>Dire che la diffusione in esercizi pubblici va _giustamente_<br>
>considerata attività commericale trovo sia in contraddizione con la<br>
>tutela degli artisti e del valore della loro musica.<br>
>Per prima cosa se così fosse sarebbe in contrasto con l'eventuale<br>
>clausola NonCommerciale, in secondo luogo la musica è prima di tutto<br>
>arte e, particolare fondamentale, la cui paternità è dell'autore, che<br>
>ha tutto il diritto di decidere autonomamente se e come diffonderla.<br>
>Il compenso è solo una piccola componente della complessa equazione che<br>
>mette in relazione l'artista con il resto del mondo.<br>
>In particolare, "almeno dovrebbe provarci" suona molto poco commoner e<br>
>molto commercial.<br>
>Secondo me l'autore è in grado di concedere musica gratuita solo in<br>
>particolari situazioni. Più precisamente questa possibilità esiste<br>
>perché l'autore può scegliere una licenza CreativeCommons.<br>
<div class="Ih2E3d"></div></blockquote><div><br>A mio parere ci si confonde tra la libera diffusione della musica in cc, copyleft o quel che sia e la voglia di molti artisti indipendenti di avere un ritorno economico. Ritorno economico in alcuni casi fondamentale se devono continuare a suonare. Altrimenti o sono ricchi o gli tocca fare i camerieri. <br>
Sono assolutamente concorde che è bellissimo distribuire la propria musica gratuitamente. Lo facciamo in ogni festival, evento, party o anche per gli amici. Nel nuovo beatpick il download sarà gratuito. Nel nuovo SoundReef l'utilizzazione sarà gratuita o il cliente secgliertà il prezzo. <br>
Detto questo quando dico "provarci" intendo semplicemente che è buono che esistano servizi che mettano in condizione l'artista indipendente di guadagnare attraverso la diffusione nellle banche, nei centri commerciali, nei discount, nelle palestre o tutti quegli esercizi dove la diffusione è chiaramente commerciale. Distinguiamo quindi se stiamo diffondendo alla banca di roma o al festival per il progresso africano. Poi ovviamente l'artista ha sempre l'ultima parola ed infatti li lasciamo liberi di decidere. Voi che ne dite? <br>
<br><br><br><br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><div class="Ih2E3d"><br>>> Concordo certamente che i compensi richiesti da SIAE/SCF siano esosi,<br>
>> ingiustificati in quanto l'assistenza al cliente è inesistente ed<br>
>> erronei in quanto la divisione delle royalties attraverso SIAE/SCF fa<br>
>> si che il musicista indipendente prenda solo le briciole.<br>
>> Detto questo penso che il musicista abbia tutte la ragioni e, adesso<br>
>> anche i mezzi, per farsi pagare un giusto compenso che lui decide o<br>
>> sostituire questo compenso con un pò di promozione mirata (per<br>
>> promozione non intendo il semplice passaggio del brano ma molto di<br>
>> più...). Noi di BeatPick.com coscienti che non ci sono molti soldi<br>
>> disponibili per molte transazioni in determinati segmenti del mercato,<br>
>> ci stiamo muovendo in questo senso con la nostra nuova start up che<br>
>> aprirà a breve: SoundReef.com . L'idea è che il musista ma anche lo<br>
>> stesso utente possa scambiare musica per promozione mirata o per<br>
>> compenso economico.<br>
<br>
</div>>I compensi SIAE/SCF, nel mio parere, non sono esosi; sono semplicemente<br>
>privi di fondamento quando parliamo di sistemi di distrubuzione che<br>
>utilizzano una tecnologia diversa da quella degli anni '50.<br>
>Oggi utilizzare la potenza di Internet e delle reti in<br>
>generale per distribuire opere porta sia gli autori sia i fruitori<br>
>nelle condizioni di avere accesso diretto ai canali di distribuzione.<br>
>Questo significa anche che i costi associati sono già stati pagati da<br>
">il produttore" e "il consumatore"; trovo non ci sia spazio per terzi<br>
>incomodi, se non richiesto da entrambe le parti per ragioni<br>
>particolari. Le netlabel sono sicuramente punti di incontro importanti<br>
>e, come per praticamente tutto Internet, ce ne sono molte di _gratuite_<br>
>che offrono una vasta scelta di ottima musica.<br>
>Nello specifico caso di musica licenziata CC, compensi per la tutela<br>
>dell'artista o qualsiasi altra "scusa" sono ingiustificati.<br>
<div class="Ih2E3d"></div></blockquote><div><br><br>é vero che internet ha aperto ha abbassato alcune barriere d'entrata. é vero anche che il musicista indipendente ha molte occasioni. <br>Vediamo però che ogni giorno nascono iniziative volte a creare valore aggiunto intorno alla musica. Secondo voi perchè? non c'è bisogno? <br>
pensate a quali potrebbero essere i valori aggiunti. pensate ad un talentuoso musicista indipendente di una provincia sperduta. Sieti sicuri che riesca a diffondere in maniera ottimale? siete sicuri che riesca ad emergere dalla massa di musica presente. 1 su 1milione ce la fa. <br>
Ben vengano allora servizi che riescono attraverso servizi a valore aggiunto a far emergere 30 artisti su un milione. e far guadagnare 100 artisti su un milione. <br>La cosa bella di questo periodo è la possibilità di scelta. prima non c'era. Adesso si.. ognuno si scegli il servizi più adatto alle proprie esigenze. é chiaro che i servizi che non aggiungono valore e che fregano l'artista durano 3 mesi. il mercato è così competitivo che non si sopravvive senza ottimi prodotti o servizi. <br>
<br><br><br><br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><div class="Ih2E3d"><br>
>> La logica del regalare tutto al commerciante non è che ci piaccia così<br>
>> tanto. Ci piace certamente regalare musica in festival, eventi,<br>
>> non-protif etc etc . Ma non è giusto non compensare il musicista se la<br>
>> banca all'angolo sta usando la sua musica.<br>
>> Ricordiamoci poi che la maggior parte dei musicisti creative commons<br>
>> usano la Attribution-ShareAlike-NonCommercial.<br>
>> voi che ne pensate?<br>
<br>
</div>>A me "regalare" la musica piace anche come concetto, per quanto<br>
>regalare sia un termina decisamente infelice.<br>
>Credo che il punto fondamentale sia sempre la libertà da parte<br>
>dell'autore di decidede cosa fare delle sua opere e, quindi, obbligarlo<br>
>(direttamente o no) a ricevere compensi è una violazione di tale<br>
>libertà tanto quanto lo sono le imposizioni delle collecting societies.<br>
</blockquote><div><br>assolutamente si. pienamente d'accordo. l'artista deve sempre poter decidere. è invece importante dargli possibilità. e molte . e molto diverse tra loro. cosi poi decide. <br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<br>
> Davide d'Atri<br>
<br>
Ovviamente tutto quanto ho scritto è una mia personale opinione.<br>
Nicola Busanello.<br>
<font color="#888888">--<br>
...all is relative, so don't think you're on the right side...<br>
<br>
:: send all your mail in plain ASCII text, please ::<br>
<a href="http://www.ebruni.it/docs/pippolone196/index.htm" target="_blank">http://www.ebruni.it/docs/pippolone196/index.htm</a><br>
GPGkey 0xCED2206B Linux counter registered user n° 356433<br>
<a href="http://www.no1984.org/" target="_blank">http://www.no1984.org/</a> <a href="http://www.againsttcpa.com/" target="_blank">http://www.againsttcpa.com/</a><br>
</font><div><div></div><div class="Wj3C7c">_______________________________________________<br>
Questa e' la lista Community (<a href="mailto:Community@creativecommons.it">Community@creativecommons.it</a>)<br>
Per informazioni su questa lista visitate<br>
<a href="http://creativecommons.it/mailman/listinfo/community" target="_blank">http://creativecommons.it/mailman/listinfo/community</a><br>
</div></div></blockquote></div><br><br clear="all"><br>-- <br>Davide d'Atri<br><br>BeatPick.com<br>Our Music for Your Ideas.<br><br>BeatPick.com's team is launching SoundReef.com (opening beta 1 October 2008). <br>
<br>Past clients include: Mercedes Benz, Ralph Lauren, Scott Winter Sports, The Travel Channel, Original Marines, Airport of Rome, 20th Century Fox, Toyota<br><br>e-mail: <a href="mailto:davide@beatpick.com">davide@beatpick.com</a><br>
website: <a href="http://www.beatpick.com">www.beatpick.com</a><br>Fax: +390696708800<br>Italian Mob: +393206181442<br>Italian office: +390645555183<br>skype: beatpick<br>msn: <a href="mailto:info@beatpick.com">info@beatpick.com</a><br>
<a href="http://www.linkedin.com/in/davidedatri">www.linkedin.com/in/davidedatri</a><br><br>UK Office<br>Studio 8, East Wing,<br>Oslo House, Felstead Street<br>E95LG<br>London<br><br>Italy<br>Piazza dei Re di Roma, 3<br>00183<br>
Roma<br><br><br>
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