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<pre>Secondo me creative commons italia è politicizzata perché *di fatto* si è prestata a favorire gli interessi di una parte politica,
altro che rispetto della licenza!
Non ho mai capito perché alle riunioni nazionali di creative commons italia i radicali fossero sempre presenti: il primo anno Cappato,<br>il secondo anno Diego Galli, ah già, Diego Galli, il responsabile di <a href="http://radioradicale.it">
radioradicale.it</a>, che prima chiama Juan Carlos De Martin a <br>dichiarare che "le loro interpretazioni sono corrette" e poi chiama l'avv. Deborah De Angelis (senza dire che fa parte di creative <br>commons italia: quindi la fa passare come una esperta super partes) a ribadire che è radio radicale ha ragione e il blogger ha torto.
Poi quando su punto informatico (vedi articolo del prof. Rossato), sui blogs ecc. incomincia ad emergere un'altra verità (anche e soprattutto legale: <br>perché - come dice daw - *le licenze non sono la costituzione* e il diritto di satira è garantito dalla costituzione, non dalle licenze creative commons) ci si trincera dietro al silenzio.
Invece dovreste parlare (qualcuno ha giustamente fatto notare che avete trovato il tempo per parlare su radio radicale ma non per parlare qui) e dovreste spiegare perché *di fatto* vi siete <br>prestati a reggere le ridicole giustificazioni di chi ha mandato la diffida.
cb </pre>