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<DIV><FONT face=Arial size=2><!--StartFragment --><FONT face="Times New Roman"
size=3>Gentile Associazione.<BR><BR>L'incontro del primo Febbraio 2005 in Senato
della Repubblica è stato un momento importante per capire quali interessi possa
mettere in luce la campagna "Scarichiamoli!".<BR></FONT><A
href="http://www.creativecommons.it/news/index.php?p=121"><FONT
face="Times New Roman"
size=3>http://www.creativecommons.it/news/index.php?p=121</FONT></A><BR><FONT
face="Times New Roman" size=3>L'accesso pubblico al sapere e la libera fruizione
delle opere dell'ingegno rappresentano un minimo comune denominatore per
movimenti tra loro diversi (Open Access, Open Content, Open Source, Web
Accessibility), che si occupano di problemi diversi, ma che nel rispetto dei
propri principi non possono fare a meno di trovare una base condivisa: uno
sviluppo "aperto" della Società della Conoscenza.<BR><BR>Pertanto, la richiesta
allo Stato ed agli organi di governo (Ministero per i Beni e le Attività
Culturali; Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca; Ministero
delle Comunicazioni; Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie; Centro
Nazionale per Informatica nella Pubblica Amministrazione) di un portale, di un
(meta)motore di ricerca, di un client P2P e di altre soluzioni finalizzate alla
creazione e al rafforzamento di canali sicuri e diffusi (grazie anche al
coordinamento con associazioni, fondazioni, università... ) per la libera
circolazione della cultura, non può prescindere dal considerare le conquiste di
civiltà che i suddetti movimenti hanno conseguito e che rappresentano una
straordinaria risorsa per la collettività: ad esempio, il sistema dovrà
utilizzare software libero, dovrà essere compatibile con il protocollo OAI-PMH ,
dovrà rispettare le WCAG 1.0, dovrà mettere a disposizione opere di pubblico
dominio (musica [si pensi allo straordinario patrimonio culturale rappresentato
dalla musica classica], scritti, immagini e ogni altra opera dell'ingegno su cui
non siano presenti diritti di utilizzazione economica e diritti connessi) e
opere rilasciate con licenza libera od open content , scaricabili gratuitamente,
nella piena legalità (è chiaro che scaricare un file non significa
necessariamente commettere un illecito, ma prima di scaricarlo è necessario
sapere se effettuare quel download è lecito oppure no: una corretta informazione
garantisce sicurezza e libertà).<BR><BR>È su queste basi che una modifica come
quella dell'articolo 11 della legge sul diritto d'autore potrà avere un
senso: perché le opere finanziate (a fondo perduto) con soldi pubblici non
soltanto devono essere persistentemente non soggette ad alcuni diritti
esclusivi (diritti patrimoniali d'autore e diritti connessi ), ma devono essere
anche pubblicamente accessibili e liberamente fruibili.<BR><BR>L'iniziativa
della Comunità di Creative Commons Italia sta avendo un grande appoggio sia da
parte della società civile sia da parte del "popolo della rete": essa non si
limita ad un ristretto dialogo tra "addetti ai lavori", si tratta, invece, di un
esempio di democrazia partecipativa fondata su un utilizzo intelligente di
Internet e sulle inesauribili energie di una rete che, consapevole delle proprie
possibilità, esclama: "Scarichiamoli!". <BR><BR>Per maggiori informazioni e per
tutti i dettagli<BR></FONT><A
href="http://www.creativecommons.it/main.php?page=scarichiamoli"><FONT
face="Times New Roman"
size=3>http://www.creativecommons.it/main.php?page=scarichiamoli<BR></FONT></A><BR><FONT
face="Times New Roman" size=3>Per la Comunità di Creative Commons Italia,
<BR><BR>Nicola Alcide Grossi <BR>Danilo Moi <BR>Michele Bottari <BR>Fabio
Sabatino <BR>Marco Marandola <BR>Angelo Rindone <BR>Flavia Marzano <BR>Alberto
Sanna <BR>Ado Pieretti <BR>Lorenzo De Tomasi
</FONT><BR></FONT></DIV></BODY></HTML>